lunedì, giugno 25, 2007

Senza parole, Pinotto



Nella redazione di Playboy, probabilmente, avranno trovato la modella non perfetta per la foto in questione e hanno scelto di ritoccarla.
Tuttavia, hanno dimenticato una parte abbastanza visibile del corpo umano, soprattutto quando si indossa un bikini...
I lettori della rivista, a seguito dello strafalcione, si sono infuriati e pretendono, d'ora in poi, di poter vedere nelle foto ragazze reali e non corpi perfetti ritoccati al computer.
Beh, secondo alcuni punti di vista, il ritocco con i programmi di grafica alle foto non è poi così negativo.
Chiedete a qualche politico italiano l'effetto sulla sua immagine se le modifiche tramite pc venissero eliminate...

martedì, giugno 19, 2007

Ragnatele sulla Moratti

Hanno recintato le Colonne di San Lorenzo, uno dei pochi ritrovi estivi nelle nottate milanesi. Per di più, lo hanno fatto senza creare valide alternative, cercando probabilmente di ottenere un fenomeno Cocoon all'inverso ovvero che i giovani della nostra città diventino rapidamente dei sedentari ottantenni senza pretese goliardiche e con poca voglia di fare casino.
I vertici della politica milanese, però, non avevano tenuto conto di un supereroe che è venuto a salvarci. Qua sotto c'è il link del video della sua impresa...

Video Spiderman

Per reagire tutti insieme a questa decisione assurda, il 30 giugno 2007, in piazza Leonardo a Milano, zona Politecnico, dalle 22 fino a tarda notte, si organizza il Botellon.
Il Botellon è una tradizione spagnola che viene importata a Milano per cercare di riunire più persone possibile(in Spagna sono arrivati anche a 30.000) e far capire a coloro che vogliono vederci chiusi in casa che sappiamo divertirci senza spendere 30 euro per andare in discoteca.
Per cui basta poco: una bottiglia di vodka lemon, di vino o di cuba libre magari con una chitarra o uno jambè ma soprattutto con tanta voglia di far festa.
Perchè secondo me è meglio un cuba oggi(o il 30 giugno) che una Moratti domani.

lunedì, giugno 18, 2007

Buy or Die!!! Gli inviti all'ascolto di Gianni




Hopesfall: Magnetic North (Trustkill 2007)
Voto: 9



Torniamo un pochino indietro nel tempo. E’ passato quasi un lustro da quando il buon Bedo mi mise tra le mani quel gran capolavoro chiamato “The Satellite Years”. Quel disco mi ha emozionato, l’ho amato alla follia, con le orecchie e con il cuore, e tuttora gli attribuisco un gran valore sia artistico che affettivo. Due anni dopo fu partorito “A Types”, un full-lenght di discutibile qualità, vuoi per le melodie a tratti (fin troppo) ripetitive, vuoi per le linee vocali (fin troppo) pulite, vuoi per la struttura (fin troppo) scontata di alcuni brani. Il futuro degli Hopesfall sembrava così assumere i grigi contorni di una band che avrebbe avuto poco da dire e da dare a critica e fans, ma per fortuna tutto questo è stato scongiurato da “Magnetic North”. Un lavoro audace e sopraffino, profondo e grintoso. I cinque musicisti del North Carolina hanno deciso di comune accordo di togliersi di dosso ogni possibile etichetta, per andare ad esplorare più territori sonori possibili. C’è davvero di tutto. Ci sono sentori di alternative rock, grunge, metal, pop, senza però scordarsi di quel post-core emozionale da cui sono partiti e che li ha resi famosi. “Rx Contender The Pretender” dà il miglior inizio alle danze, ha la stessa nervosità che puoi trovare nei dischi dei Glassjaw, ti schiaffeggia con quelle esplosioni di rabbia che tanto ricordano “The Satellite Years”. “Swamp Kittens” sorprende per le molteplici soluzioni e per gli incantevoli bridges. Le tracce “Cubic Zirconians Are Forever” e “East of 1989; Battle Of The Bay” sono i momenti più soft di questo aeroso excursus sonoro, ma meritano particolare attenzione per le preziose ed avvolgenti trame strumentali di cui sono intessute. “Secondhand Surgery” ha quel classico ritornello che ti entra in testa e non si scolla più. Degni di nota anche i tre interludi della durata di circa un minuto ciascuno, davvero un ottimo collante che, unendo in maniera saggia le canzoni, dà ampio respiro e continuità al viaggio nel “Nord Magnetico”. L’impianto ritmico per tutta la durata del disco è da applausi a scena aperta. Mr. Jay Forrest sforna liriche intense e stavolta sembra sentirsi a proprio agio sia con le melodie che con gli impeti scream, mentre i due chitarristi Joshua Brigham e Dustin Nadler si intrecciano in arpeggi soavi e “spacey”, dilatando le atmosfere e cancellando i confini spazio-temporali. “Magnetic North” non può emulare gli antichi fasti sopraccitati, ma è comunque un disco da avere assolutamente, da assaporare in ogni suo singolo riff, in ogni singolo cambio di tempo. Chi mai può riuscire a trovare equilibrio e carisma su quel discrimine sottile che sta tra undergound e mainstream? Beh, cari amici, la risposta è una e una sola: gli Hopesfall!
Gianni

Website: www.hopesfall.com
Myspace: www.myspace.com/hopesfall

venerdì, giugno 15, 2007

Senza parole, Pinotto


Il co-autore di questo blog voleva tenerci nascosto il suo lavoro all'ippodromo.
Dopo ricerche spasmodiche e grazie all'aiuto di qualche paparazzo amico di Corona, tuttavia, siamo riusciti a scoprirlo...

martedì, giugno 12, 2007

Marketting





Marketting, ovvero un termine che denota la prostituzione nelle interviste di mercato. Nessuna attività al giorno d'oggi si avvicina alla marchetta quanto l'intervista di gruppo su marche o prodotti di consumo. E come nel caso del lavoro di strada l'intervistato deve essere disponibile su tutto e pronto a qualunque cosa.
In che senso?Beh nel mio in questi casi:
Non usi il cellulare preferisci il telefono di casa, chiami solo col cellulare, mangi caramelle, mangi gelati, mangi le merendine mulino bianco che sono il tuo dolce preferito, compri la Gazzetta tutti i giorni con gli inserti utili ed economici da 9 euri e 90, non usi i mezzi Atm perchè sono sporchi per questo hai comprato lo scooter, hai l'abbonamento ai mezzi perchè sono comodi ed efficienti, bevi birra e ne conosci quasi tutte le marche, fai sport tutti i giorni conduci una vita sana e consumi Gatorade, ti piace così tanto che te ne fanno provare 8 tipi diversi alle 8 e 15 di mattina roba da correre la Stramilano a gattoni, pur essendo un ragazzo usi collanine, anelli al pollice, braccialetti che cambi ogni giorno, quando entri nei negozi di abbigliamento noti solo la Puma, per questa volta, altre volte noti solo Nike, Adidas o Le Coq Sportif...
Insomma, in pieno stile marchetta, la finzione svolge il ruolo della protagonista.
Il tutto per ben 10 euri di buoni benzina all'ora, a volte mi viene il dubbio che, fingere per fingere, varebbe la pena comprare una bella tuta da benzinaio, aspettare il primo pirla che fa 20 euro di benza alla macchina e scappare coi soldi.
Almeno, così, i ruoli che dovrei recitare sono solo 2, ladro e centometrista; le altre 100 personalità diverse che ti richiedono nelle interviste, potrei lasciarle a casa.

martedì, giugno 05, 2007

Numeri di un viaggio epico, Rock im Park 2007

10. I protagonisti dell'Odissea moderna.

9. Quelli che avevano i documenti giusti per varcare il confine svizzero. Quello rimanente vi starete chiedendo?Beh chiedete a Ronny...

8. di sera ovvero l'orario di chiusura del valico del San Gottardo che ci ha regalato una bella escursione in montagna in piena notte...

7. Le lettere che compongono il commento comune a seguito della multa presa in Austria nel viaggio d'andata dell'ammontare di 120 euri!!!A voi l'interpretazione del commento...

6. Sono le consonanti e le vocali che creano la parola magica Toi Toi, quell'oggetto mistico horror trash fetish che comparirà nei miei incubi per i prossimi tre mesi...

5. Le persone che avrebbero dovuto dormire nella tenda/bungalow di Ronny se un grandissimo figlio di troia, che spero sia finito di testa in un Toi Toi, non gliela avesse rubata...

4. Incredibile ma vero, le ore che sono state necessarie per trovare l'auto parcheggiata 4 giorni prima. Ore passate tra circonvallazioni norimberghese, sciure che non sapevano l'inglese, benzinai bastardi che davano informazioni sbagliate ma soprattutto tanto tanto asfalto percorso in quel labirinto di merda che risponde al nome di Nurberg...

3. Se la memoria non mi inganna sono i concerti visti a gruppo unito e cioè Muse, Smashing Pumpkins e Slayer; non a caso il nostro soprannome è diventato Lost im Park...

2. L'ora del mattino in cui i nostri eroi hanno raggiunto la loro città di provenienza...

1. Uno cinque zero ovvero 150. Il magico numero di salviette contenute in una scatola acquistata per soli 49 cents al supermarket. Questi oggetti dai poteri soprannaturali per molti hanno sostituito la doccia per l'intera durata della vacanza...

0. le canzoni che Nicolò non sapeva a memoria, momenti di panico quando sia Matthew Bellamy che Billy Corgan stavano per fare figure tragiche scordandosi parti dei loro testi ma per loro fortuna è bastato osservare il labiale del nostro musiconniscente per salvare la faccia...

Potere alla Parola (rubrica a cura del vostro Gianni)

Don’t you know that we can never die? We are stars…
(Billy Corgan)

Sono tornato da poco dalla festosa Germania e mi servirebbero cent’anni di riposo, per poter recuperare tutte le energie spese. Di stelle ne abbiamo viste molte in questi giorni. Quelle che stanno in cielo, quelle che stanno su di un palco e per i fans hanno più autorità di qualsiasi primo ministro del pianeta, quelle che ho visto brillare negli occhi emozionati di persone come me, che si perdono nelle strofe dei loro eroi, e ne fanno preziosi focolai di riflessioni e pensieri. Ho scoperto che partecipare ad un festival di questa portata richiede molta più preparazione di quella che si pensa di avere all’inizio. Preparazione “spirituale”, non solo fisica. Bisogna saper vivere ogni singolo secondo ed assorbire tutta questa energia come una spugna, per non lasciarla più andare, per poterla portare tutta a casa. Ho notato che i miei soci di viaggio si sono rivelati i migliori soci di viaggio che io potessi avere, ma su questo avevo veramente pochi dubbi a riguardo. Ho capito che il popolo tedesco si può meritare l’oscar per il miglior devasto organizzato sulla faccia della terra. E questo popolo ama la musica, lo vedi dalle mille bocche che si aprono all’inizio di ogni ritornello, lo vedi dalle quasi centomila persone accorse in questo grande parco. 3 giorni sono tanti, troppi e troppo intensi per poterli descrivere tutti, e sinceramente ci sono momenti che in parte preferisco rimangano solo nel mio teschio e nel mio cuore. Ho piccoli frammenti però che vorrei dividere e condividere, piccoli scatti del primissimo giorno, il più intenso.
Gianni


Stelle

La gente di solito
per vedere le stelle
per vederle brillare
fa molta strada
si accampa dove può restare
vada come vada
il resto non è importante
perché se guardi le stelle
di forma piccola o gigante
le senti sulla pelle
che sian piccole o sian grosse
ti senti come loro
supernova e nane rosse
o come il sole fatto d’oro
trovi in esse la tua guida
e vivi nelle loro parole
ti prepari ad ogni sfida
prendi i soci della vita
i compagni di avventura
se la strada tua è in salita
loro tolgon la paura
ci si mette in riva al lago
si preparano le tende
scendon lacrime dal cielo
ma il coraggio non si perde
ci si avvia nel firmamento
tra la pioggia e la fanghiglia
poi si coglie in un momento
tra stupore e meraviglia
la bellezza delle note
vie che mai saranno vuote
quanta gente attorno e poi
quante stelle innanzi a noi
sono belle come dei
quanta gioia nel viavai
tante teste senza guai
che rifuggono la morte
grazie a un manico e sei corde
e le gocce vengon rotte
abbracciate dalla notte
si ritorna nelle tane
con il canto delle rane
ci si stanca nel cammino
chiudo gli occhi
è già mattino
con i segni sulla pelle
di una notte tra le stelle
(Nicolò Cascinu)