martedì, luglio 24, 2007

Supereroe contro la municipale...

Già da un pò di tempo, un blog narra le gesta di Chuck Norris, popolare paladino della giustizia formato fiction americana. In questo sito vengono esaltati ironicamente tutti i possibili poteri di Chuck Norris al punto da creare un libro che ha spopolato anche negli scaffali delle librerie.
Ebbene anche noi abbiamo un eroe che vorremmmo farvi conoscere; è un pò diverso da Chuck Norris perchè i suoi poteri, seppur infiniti, sono limitati all'uso dell'autovettura, ma ora bando alle ciance lasciamo spazio a qualche testimonianza sulle possibilità del nostro eroe:
  • Se una ragazza vuole cambiare radicalmente acconciatura le basta fare la Serravalle con Ronny...
  • I limiti di velocità di 50 km/h in città e 130 km/h in autostrada, per Ronny, sono limiti nel senso che, una volta toccati dal suo tachimetro, sono il segno che si sta addormentando...
  • Se mangi in macchina di Ronny, nel momento esatto in cui lui sta frenando, hai già digerito...
  • Ronny le uniche lezioni di scuola guida che conosce sono quelle che tiene settimanalmente agli istruttori come corso di aggiornamento...
  • Una ragazza ha chiesto a Ronny di fare un weekend in liguria, si è addormentata un paio d'ore in macchina, si è svegliata di fronte alle ramblas a Barcellona...
  • Ronny non corre in macchina, semplicemente cammina, sono gli altri che hanno inventato il termine correre per stargli dietro...
  • Quando Ronny è andato a Montecarlo, nonostante il traffico e le altre macchine, ha fatto il nuovo record del circuito...
  • Se stai superando Ronny in macchina, svegliati perchè stai sognando...
  • Da bambino la Peg Perego di Ronny faceva i 120...
  • Ronny non è mai contromano, sono gli altri che non hanno capito che la freccia indica lui non il senso di marcia...
  • I "dischi" dei freni di Ronny sono nella classifica europea dei più venduti da un anno e mezzo...
  • Quando Ronny ti taglia la strada nell'asfalto si crea una falla di mezzo metro di larghezza...
  • Se Ronny si ferma in autostrada il rifornimento e il cambio dell'olio, per non fargli perdere tempo, glielo fanno in 7 secondi e 4...
  • Quando Schumacher ha gareggiato sulla pista d'atterraggio con un caccia dell'aeronautica militare, quel puntino davanti ad entrambi era la Clio di Ronny...
  • Se arrivi con l'aereo da Linate o Malpensa e Ronny ti deve venire a prendere dall'altra parte della città, basta che gli fai uno squillo quando ritiri la valigia, poi lo trovi fuori che fuma una sigaretta...
  • Quando Ronny viene fotografato dall'autovelox non gli spediscono la multa a casa, i poliziotti la stampano in grande e se la appendono come poster in camera...

martedì, luglio 17, 2007

Vota il più ubriaco...

A destra, nei link, si può votare quale tra questi fantastici soggetti fosse più ubriaco alla festa di venerdì sera.
Io non sapevo chi premiare così ho messo le foto di tutti e lascio a voi la decisione sull'Oscar "non mi reggo in piedi" 2007...
P.S.: probabilmente la prima volta si apre il sondaggio di youkuki che è il "grande servizio" che fornisce il sondaggio, dalla seconda volta si può votare!




Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Foto 5

venerdì, luglio 13, 2007

Discorso...discorso...discorso...

"Perché, in generale, si sfugge la solitudine? Perché pochi si trovano in buona compagnia seco".
(Carlo Dossi)


Già. A parte il fatto che io sia il cattivo compagno di me stesso (ma questo è risaputo)…chi al mondo potrebbe disdegnare un compleanno in compagnia di amici e conoscenti? Manca qualche ora e la lancetta dell’orologio segnerà l’inesorabile inizio del mio primo quarto di secolo. Anticipare il cosiddetto discorso può sembrare squallido e poco personale. Tuttavia ho deciso di scrivervi qualcosa sul mio blog per due motivi. In primo luogo, e lo sapete, certe cose mi imbarazzano alquanto e finirei per dire le solite barbose e routinarie frasi di circostanza. In secondo luogo, dopo la mezzanotte, la mia capacità di formulare periodi di senso compiuto sarà seriamente messa in discussione dalla rattazziana leggerezza dei cocktail che ingurgiterò. Detto questo, posso incominciare a ringraziarvi, partendo dalle due splendide creature che mi hanno dato la vita. Grazie Papà, scommetto che sei orgoglioso e fiero di me anche quando combino le peggio stronzate o ti faccio imbestialire con le mie cupe scenate. Non riuscirò mai a ricambiare tutto il tuo affetto e la tua dedizione nei miei confronti, spero mi perdonerai per questo. Grazie Mamma, grazie per tutto. Per non aver abortito (i Vandals insegnano, eheheh!) il giorno in cui hai scoperto che qualcosa ti stava nascendo dentro, per il coraggio e l’altruismo che hai avuto nei miei confronti nonostante la situazione e la tua giovane età. Grazie per l’ammirevole forza con cui affronti le carezze e gli schiaffi di questa vita, sei un punto di riferimento che non potrei mai sostituire. Grazie nonna Odilla, a settantadue anni è difficile essere bellissimi e affascinanti, ma tu lo sei ancora. Il tempo con te si ferma, e si incazza di brutto perchè non riesce a toglierti nulla. La tua energia è inesauribile così come la tua saggezza, ed io sono un nipote molto fortunato, forse troppo. Grazie ai miei fratelli Alice e Matteo. Grazie per la pazienza con cui sopportate e supportate questo fratellone che dimora sulle nuvole, così fragile e complicato e a volte difficile da comprendere. Grazie Camilla, grazie per le tue coccole, date sempre nei momenti in cui ne ho più bisogno. A volte mi stupisce la tua dolcezza e le attenzioni che mi riservi, sono pregi rari se si considera la generale indifferenza e personalità dei felini. Ma tu per fortuna non sei un gatto qualunque. Grazie alla famiglia che ho perso lungo il cammino. Grazie ai miei nonni. Gina, scusa per essere stato un nipote assente e per non aver potuto coltivare un rapporto migliore. Mario, purtroppo non ho avuto il tempo di conoscerti, ma sono sicuro che eri una persona fantastica. Bruno, quando te ne sei andato hai lasciato un vuoto enorme in tutti noi. Se penso a tutto quello che hai fatto per me, fino alle ultime forze che ti rimanevano, non posso che essere onorato di avere avuto accanto una persona così squisita. Un pensiero speciale va alla mia Carlotta, grazie per essermi stata sempre fedele e aver camminato al mio fianco per diciassette anni. Troppo pochi per il cane stupendo che eri. Un giorno ci rincontreremo, ed il solo pensiero mi rende pazzo di gioia. Grazie ai miei amici veri, che oramai fanno parte della mia famiglia. Grazie alla mia Vale aka Wompa, una vera e propria sorella. Il bene che ti voglio è troppo grande per poterlo svilire in poche battute sul pc, mi basta che tu lo capisca con i miei abbracci, i miei sorrisi, i miei sguardi, le mie parole ma anche i miei silenzi. Michele, forse non te l’ho mai detto quanto sia stato importante quel giorno di settembre del novantatrè (o forse novantaquattro), quando mi hai parlato per la prima volta. Tra le file dei banchi, così scriccioli e timidi, me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Quello è stato l’inizio di una amicizia vera, che ha superato distanze, incomprensioni, sbalzi di umore e periodi altalenanti, ma che continua più forte di prima, e spero per te sia lo stesso. Giorgio, non posso non dimenticare tutto, e non voglio proprio farlo. Certo, le cose sono cambiate ed è inutile negarlo, ma continuo a volerti tanto bene. Quando mi chiedesti di parlare senza peli sulla lingua, beh io l’ho fatto, anche se ora non te ne accorgi. La mia preoccupazione non scaturisce dall’orgoglio, ma dal mio volerti bene, e voglio che tu lo capisca. Ringrazio di cuore il mio socio di blog, di università e di vita Marco aka Pinotto. Grazie per avermi permesso di conoscerti più a fondo, sei un amico meraviglioso, ma questo lo sanno tutti e forse è scontato dirtelo. Sei l’unica persona di mia conoscenza che riesce a sdrammatizzare con simpatia e intelligenza anche le situazioni più “pese”, non cambiare mai perché i tuoi pregi sono rari come diamanti puri. Grazie al mio “orsacchiotto” Ronny. Sei un pazzo scatenato, e a volte mi fai veramente incazzare come una vipera che sbava veleno dai canini, ma sappi che sei e sarai sempre importantissimo per me e ti reputerò un amico con la A maiuscola, nonostante i nostri piccoli screzi. Un pensierino particolare a Roby aka Topoplotter, che mi sta inconsciamente regalando un sogno. Ai miei “negri” Pippo, Guaro, Costa e Bedo. Alle altre mie amiche, nessuna esclusa, ma ad una in particolare (vediamo se capisci!). A Francesca aka Belle, al lato di lei che prima non conoscevo e ho piacevolmente conosciuto quest’anno, e al suo incazzarsi che tanto mi eccita (yak yak!!). Ad Ale, che mi insegna moltissime cose ancora adesso, nonostante non sia più un suo alunno tra i banchi del liceo. Grazie a tutti quelli che, volontariamente o meno, mi hanno fatto riflettere su quello che mangiavo fino a sette mesi fa, e mi hanno spinto ad adottare una dieta alimentare meno crudele. Perchè odiare o fregarsene è facile, ma per amare ci vuole sempre molto coraggio e un pizzico di sacrificio. Un sentito grazie alle persone che per ingenuità e/o ignoranza e/o cattiveria pura mi hanno fatto soffrire in questi ultimi anni. Sappiate che le vostre pugnalate mi hanno reso più forte e più consapevole di prima. Le vostre mancanze di rispetto e umanità mi piegheranno pure, ma non riusciranno mai a spezzarmi. Dovrei ringraziare altre persone, altri amici, altri legami forti che ho stretto in questi ultimi anni, ma ci impiegherei una vita e soprattutto vi annoierei a morte. Il mio grazie ve lo dirò a voce stasera, tra le risate ed i bicchieri, tra i baci sulle guance e le pacche sulle spalle. Ognuno di voi è un piccolo tassello che va a formare il mosaico detto Nicolò. Senza di voi non sarei quello che sono, senza di voi sono nulla. Grazie a tutti quanti, grazie davvero. So proud of you…
Gianni

lunedì, luglio 09, 2007

Potere alla Parola (rubrica a cura del vostro Gianni)

“It’s no surprise to me I am my own worst enemy…”
(Lit)

Sono a casa, ma purtroppo non è casa mia. Le macerie stanno ancora occludendo la via a quel piccolo pancino di cemento che mi fa da incubatrice da ventidue anni circa, e non vedo l’ora di ritornare a riempire quella stanza di odori, musica, noia e rabbia. Dormo su un divano. Alloggio in un loculo che non è (e non sento) mio. Non sono in vacanza, ma è come se lo fossi, dato che non mi sto sbattendo a sufficienza riguardo i miei impegni, riguardo ai patti che feci con me stesso, ovviamente e come al solito mai mantenuti. Mi si taccia di infelicità, la mia genitrice in primis. Va bene, mi ha creato lei. Non per questo però deve aver la presunzione di conoscere ogni cosa della mia vita. Ma soprattutto…cosa cazzo ne sa lei della mia infelicità? E della mia felicità, ne vogliamo parlare? Milioni di cervelli per migliaia di anni hanno provato a darne spiegazioni, e ad un tratto, mater in fabula, arriva lei e mi concettualizza gli stati d’umore, teorizza il mio spleen e millanta antidoti per il veleno che da mesi mi infetta il corpo e l’anima. Non posso darle ragione, ma nemmeno darle torto. In fondo neppure io mi conosco così bene. Neanche il sottoscritto riesce a trovare uno straccio di spiegazione alla sua condizione. E mi stupirebbe alquanto il fatto che potessi riuscire a farlo un giorno. Torno con la mente nel lontano anno duemila, e vedo una discussione sulla felicità con il mio allora professore di filosofia aka Michele Diegoli. Quelle battute scambiate con appassionata vis verbale in orario extrascolastico mi si sono tatuate sui recettori neuronali, e le porterò orgogliosamente con me fino all’ultimo bip sull’ encefalogramma. Ricordo gli spunti buonisti di Seneca, ricordo gli aforismi da orgasmo pseudo-luterano di Russel. Ricordo quella gran frase di Albert Einstein, ancora vivida nella mia mente (“Se vuoi una vita felice, devi dedicarla a un obiettivo, non a delle persone o a delle cose”). Ricordo il cinismo di Schopenhauer, che diceva tramite la bocca di Mike: “La sola felicità è quella di non nascere”. Il mio precettore era, da buon cristiano cultore della vita, di visione diametralmente opposta. Io invece mi trovavo più d’accordo con il buon Arthur. E lo sono ancora adesso. Perché in fondo la felicità terrena equivale a (troppo) pochi attimi della nostra esistenza. La felicità spirituale extraterrena forse è una beffa colossale (ma questo lo scopriremo solo chiudendo gli occhi per sempre). Perché in fondo “la felicità ti sfiora appena, e poi se ne va” aka Gianluca Grignani non è poi così stupido come sembra. La felicità di ognuno di noi si realizza e si consolida sulla infelicità di altre persone aka Turgenev batte Seneca cinque a zero. La mia felicità non potrà mai soprassedere la mia tremenda inettitudine aka Nicolò Cascinu batte Zeno Cosini cinque a zero (ma ai tempi supplementari). I molti “boh” e i troppi “non lo so” scandiscono le mie giornate come tanti sassolini che scendono vorticosamente lungo una clessidra di alabastro dannatamente piccola. Una bottiglia di Malvasia di discreta annata giace vuota accanto al mio laptop, in quanto stasera si è gentilmente offerta a divenire vittima sacrificale della mia avidità. Forse mi aiuterà ad allontanare la malsana voglia di vedere programmi o film inutili alla televisione. Forse mi servirà da lucchetto per chiudere le porte ai demoni che mi fanno visita durante la notte. Oggi uno stupido e impossibile messaggio sul MioSpazio mi ha reso felice per un decimo di secondo. Magari è proprio questo il segreto della felicità costante, essere totalmente ingenui e credere nell’impossibile, come da piccoli si crede alle favole. Il fatto è che sono cresciuto troppo velocemente. Il mio Babbo Natale è diventato un vecchiaccio annoiato. La mia principessa è stata divorata viva dal drago, ed io sono rimasto un rospo cinico e troppo spesso ignorato. Sembrerà banale, ma le uniche cose in cui credo ora sono le cozzaglie di sillabe, vocali e consonanti proposte dai miei piccoli eroi in carne ed ossa. E’ in loro che bramo la mia salvezza. E’ in loro che ritrovo la condizione mia e di molti altri. Ci trovo umanità, pregio che difficilmente si trova in giro ultimamente. Ad esempio, un canuto cantautore con la erre moscia ed il vizio dell’alcol può essere molto più affascinante di una Bella (ma) Addormentata nel Bosco, non trovate?
Gianni



Canzone Quasi D’Amore


Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo...

O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei piedi...

Queste cose le sai perchè siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino...

Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno...

Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato...

Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!

Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro non vale...

D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattarsi!
(Francesco Guccini)

martedì, luglio 03, 2007

Le canne a 15 anni no... le anfetamine nell'infanzia....certo!!!

Il testo che riporto qui sotto è preso integralmente da www.prontoconsumatore.it e rappresenta una delle notizie più scioccanti che ho letto in tutto questo periodo. Per certi versi, somiglia alla trama di uno di quei film di fantascienza americani che, appena trovi in tv, inizi uno zapping conpulsivo pur di evitarli.
Tuttavia, in questo caso, è tutto vero; sono fatti accaduti realmente e la conclusione che viene spontanea appena letto e avendo osservato con attenzione gli effetti collaterali è:"ma come cazzo si fa a proibire la cannabis e permettere tutta questa roba?".
Io consiglio ai venditori di marijuana di unirsi e creare una enorme multinazionale con dei lobbisti con le palle. Dopo questo cambiamento, sicuramente, nei supermercati la troveremo al posto dell'aspirina.
L'evento raccapricciante, tra l'altro, parte da una malattia molto rara nei bambini...tenetevi forte...la "sindrome da iperattività"; che uno dice, vabbeh, ce l'ha mio nonno di 90 anni che si tromba la donna delle pulizie e la badante, magari mezza pillola una tantum per calmarlo gliela dò.
Invece no, questi geni della medicina l'hanno riscontrata nei bambini. Ne avranno come minimo beccati dieci a giocare a pallone in cortile e avranno sentenziato: qua serve un farmaco potentissimo per calmare questi scalmanati.
Ma sì, poi chissenefrega se dopo averglielo somministrato gli viene tachicardia, depressione, dolori al petto,convulsioni... per citarne solo qualcuno a caso...



Il Tar respinge il ricorso di “Giù le mani dai bambini”: Ritalin in commercio

Il Ritalin, discusso farmaco per bambini a base anfetaminica, sarà disponibile in commercio, così come deliberato dal Ministero della Salute. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta dell'associazione “Giù le mani dai bambini” di sospendere il provvedimento con il quale il Ministero ha approvato l'immissione in commercio del farmaco.
Il Ritalin, farmaco per bambini a base anfetaminica al centro di mille polemiche, sarà disponibile in commercio, così come deliberato dal Ministero della Salute. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta dell'associazione ”Giù le mani dai bambini” di sospendere il provvedimento di immissione in commercio del farmaco.

Il Ritalin è al centro di innumerevoli polemiche in quanto la sua molecola appartiene al gruppo delle anfetamine, sostanze universalmente riconosciute come droghe pericolose anche per gli adulti (e infatti illegali). Dall’introduzione del Ritalin, sono stati documentati ben 160 casi di morte da assunzione del farmaco, 2993 casi di reazioni avverse anche gravi e centinaia di migliaia di casi di dipendenza in tutto assimilabile a quella da anfetamine. Alcuni studi hanno anche ipotizzato un forte potenziale cancerogeno della sostanza. Si capisce quindi l’alzata di scudi di associazioni e operatori del settore, che non è stata tuttavia sufficiente a bloccare l’introduzione in Italia del farmaco. Se i sostenitori del Ritalin sostengono che in Italia la somministrazione del farmaco sarà controllata e non selvaggia come negli Usa, i suoi oppositori, oltre a ribattere sulla evidente pericolosità della sostanza, esprimono anche forti dubbi sull’effettiva esistenza dell’ADHD, la patologia che il Ritalin dovrebbe curare.

I bambini dalla sindrome ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ovvero “sindrome da iperattività”) sono iperattivi, deconcentrati, assumono comportamenti che il genitore fa difficoltà a gestire. Occorre però prestare attenzione al fatto che non si tratta di una malattia in senso stretto ma di una serie di comportamenti che sono etichettati come sindrome da iperattività. In sintesi, l’ADHD è un disturbo psichiatrico caratterizzato da deficit di attenzione, impulsività e iperattività. Secondo i ricercatori il disturbo può avere una causa genetica, anche se tale tesi è smentita dal fatto che ad oggi non è stato individuato alcun fenotipo per l'ADHD. In molti casi si registra una remissione spontanea dei sintomi con l’avanzare dell'età del soggetto, anche in pazienti non sottoposti a terapia. Secondo altri ricercatori, semplicemente, la sindrome da iperattività non è una malattia.

Secondo il dottor Fred Baughman, neurologo infantile e membro dell'American Academy of Neurology, “la psichiatria biologica in quarant’anni non ha mai confermato l'esistenza di anomalie, "squilibri chimici" o disturbi "neurologici", "biologici" o "genetici" in una sola delle sue diagnosi o delle condizioni di cui afferma l'esistenza”. Tale tesi è sostenuta anche da una parte significativa della comunità scientifica italiana: la professoressa Emilia Costa (prima Cattedra di Psichiatria dell'Università "La Sapienza" di Roma) afferma infatti che la diagnosi di ADHD è inconsistente, e non giustifica il trattamento farmacologico.

Trattamento che avverrebbe in questo caso con un farmaco che presenta impressionanti effetti collaterali; lo psichiatria Peter Breggin riferisce infatti i seguenti effetti collaterali da Ritalin:

Funzioni Cardiovascolari: Palpitazioni - Tachicardia - Ipertensione - Aritmia cardiaca - Dolori al petto - Arresto cardiaco

Funzione cerebrali e mentali: Mania, psicosi, allucinazioni - Agitazione, ansia, nervosismo - Insonnia - Irritabilità, ostilità, aggressione - Depressione, ipersensibilità emozionale, pianto facile, introversione - Riflessi ridotti - Confusione - Perdita di spontaneità emozionale - Convulsioni - Comparsa di tic nervosi

Funzioni gastrointestinali: Anoressia – Nausea e vomito - Mal di stomaco, crampi - Bocca arida - Costipazione, diarrea

Funzioni endocrine e metaboliche: Disfunzione della ghiandola pituitaria, alterazione della produzione dell'ormone della crescita e della prolattina - Perdita di peso - Arresto o ritardo della crescita

Altre funzioni: Visione sfumata - Mal di testa - Insonnia - Depressione - Iperattività e irritabilità - Peggioramento dei sintomi caratteristici dell' ADHD - Ridotta capacità di comunicare e socializzare - Aumento del gioco solitario e diminuzione del periodo complessivo di gioco - Tendenza ad essere socialmente inibito, passivo e sottomesso - Piattezza emozionale.