giovedì, giugno 19, 2008

Quanto è importante la scelta vegetariana?

In effetti è una domanda che purtroppo ancora molta gente non si pone (o non vuole farlo). Riportiamo qui di seguito la testimonianza di Umberto Veronesi, noto oncologo nonchè convinto vegetariano da moltissimi anni, in una lettera scritta su "Repubblica.it" il 6 giugno 2008.
Con la speranza che questo documento faccia riflettere un pochino..buona lettura!!
I vostri Gianni e Pinotto


Ciò che il vertice Fao "ha dimenticato" di discutere è il cuore del problema della fame nel mondo, che non è solo legato ai costi di produzione e distribuzione dei cibi, ma soprattutto alle abitudini alimentari della popolazione del pianeta. Occorre una rivoluzione nell' alimentazione dei Paesi ricchi per dare il via concretamente e subito ad una soluzione della tragedia dei Paesi poveri, dove si soffre la fame. Noi siamo alle prese con il problema opposto: aumenta l' obesità fra i nostri figli, le nostre adolescenti anoressiche usano il troppo cibo come ricatto e se ne privano fino a lasciarsi morire, la nostra dieta opulenta ci fa ammalare sempre di più. Proprio su questi temi si riuniranno a Venezia a settembre alcuni fra i maggiori esperti per la Quarta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza: «Food and Water for Life». Io penso che l' ingiustizia alimentare sia una delle peggiori iniquità dei nostri tempi: una questione di civiltà e di cultura, che ci riguarda tutti da vicino. C' è un comportamento individuale responsabile, infatti, che può contribuire a riequilibrare questi due drammatici estremi ed è la riduzione del consumo di carne. Molti uomini di scienza e pensiero hanno creduto che la scelta vegetariana fosse quella giusta per l' armonia del pianeta. Dal genio rinascimentale di Leonardo da Vinci, che non poteva sopportare che i nostri corpi fossero le tombe degli animali, fino ad Albert Einstein, il più grande scienziato del ' 900, che presagiva che nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla Terra, quanto l' evoluzione verso una dieta vegetariana. Anch' io sono convinto che il vegetarianesimo sia inevitabile, per tre motivi. Il primo è di ordine ecologico/sociale. I prodotti agricoli a livello mondiale sarebbero in realtà sufficienti a sfamare i sei miliardi di abitanti, se venissero equamente divisi, e soprattutto se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare i tre miliardi di animali da allevamento. Ogni anno 150 milioni di tonnellate di cereali sono destinate a bovini, polli e ovini, con una perdita di oltre l' 80% di potenzialità nutritiva; in pratica il 50% dei cereali e il 75% della soia raccolti nel mondo servono a nutrire gli animali d' allevamento. L' America meridionale, per fare posto agli allevamenti, distrugge ogni anno una parte della foresta amazzonica grande come l' Austria. Trentasei dei quaranta Paesi più poveri del mondo esportano cereali negli Stati Uniti, dove il 90% del prodotto importato è utilizzato per nutrire animali destinati al macello. Viviamo in un mondo dove un miliardo di persone non ha accesso all' acqua pulita e per produrre un chilo di carne di manzo occorrono più di trentamila litri di acqua. Già oggi non riusciamo neppure a contare quante malattie e quante morti potrebbe evitare un minor consumo di carne. Veniamo così indirettamente alla seconda motivazione del vegetarianesimo, che è la tutela della salute. Non ci sono dubbi che un' alimentazione povera di carne e ricca di vegetali sia più adatta a mantenerci in buona forma. Gli alimenti di origine vegetale hanno una funzione protettiva contro l' azione dei radicali liberi, cioè quelle molecole che possono alterare la struttura delle cellule e dei loro geni. Si può quindi pensare che chi segue un' alimentazione ricca di alimenti vegetali è meno a rischio di ammalarsi e possa vivere più a lungo. C' è poi un secondo fattore. Noi siamo circondati da sostanze inquinanti, che possono mettere a rischio la nostra vita. Sono sostanze nocive se le respiriamo, ma lo sono molto di più se le ingeriamo. Consumando carne, ci mettiamo proprio in questa situazione, perché dall' atmosfera queste sostanze ricadono sul terreno, e quindi sull' erba che, mangiata dal bestiame, (o attraverso i mangimi) introduce le sostanze nocive nei suoi depositi adiposi, e infine nel nostro piatto quando mangiamo la carne. L' accumulo di sostanze tossiche ci predispone a molte malattie cosiddette "del benessere" (diabete non insulino-dipendente, aterosclerosi, obesità). Anche il rischio oncologico è legato alla quantità di carne che consumiamo. Le sostanze tossiche si accumulano più facilmente nel tessuto adiposo, dove rimangono per molto tempo esponendoci più a lungo ai loro effetti tossici. Frutta e verdura sono alimenti poverissimi di grassi e ricchi di fibre: queste, agevolando il transito del cibo ingerito, riducono il tempo di contatto con la parete intestinale degli eventuali agenti cancerogeni presenti negli alimenti. I vegetali poi, oltre a contaminarci molto meno degli altri alimenti, sono scrigni di preziose sostanze come vitamine, antiossidanti e inibitori della cancerogenesi (come i flavonoidi e gli isoflavoni), che consentono di neutralizzare gli agenti cancerogeni, di "diluirne" la formazione e di ridurre la proliferazione delle cellule malate. La terza motivazione, ma non ultima, è di ordine etico-filosofico ed è quella che ha fatto di me un vegetariano convinto da sempre. Io ero un bambino di campagna, amico degli animali e oggi sono un uomo che ha il massimo rispetto per la vita in tutte le sue forme, specie quando questa non può far valere le proprie ragioni. Il cibo è per me una forma di celebrazione della vita, ma non mi piace celebrare la vita negando la vita stessa ad altri esseri.
(Umberto Veronesi)

domenica, giugno 15, 2008

Buy or Die!!! Gli inviti all'ascolto di Gianni



Le luci della centrale elettrica: Canzoni da spiaggia deturpata
(La Tempesta 2008)
Voto: 10



Quando ci si sgrana i timpani con un lavoro del genere, si ha subito una certezza ed una consapevolezza. La certezza che a volte nel sottobosco indie italiano possano violentemente sbocciare dei rari fiori del male, e la consapevolezza che si stanno ricevendo dieci pugnalate nel cuore. Sotto le luci della centrale elettrica si nascondono gli artefici di questo lancinante poema da gioventù post atomica: Vasco Brondi, un “vecchio” ventiquattrenne di Ferrara, e la sua migliore amica a sei corde comprata a rate. Potrei anche dare in parte ragione a chi pensa che la proposta cantautoriale che Vasco vuole diffondere sia figlia illegittima della tradizione degli urlatori italiani e della folle genialità di Giovanni Lindo Ferretti, ma vi assicuro che questo disco ha molto di personale e tantissimo di originale. Già. Personale e originale. Primo: la puntigliosa produzione di Giorgio Canali e l’artwork realizzato dal fumettista Gipi fanno capire che il progetto è sentito, tutt’altro che sterile e fine a sé stesso. Secondo: trovatemi nel mainstream italico un solo artista qualsiasi che abbia il coraggio di sputare in faccia il nostro disembedding generazionale, la realtà del malessere che ci circonda, e lo faccia fottendosene totalmente della struttura classica di insipide canzoni da classifica, delle melodie forzate, dei ritornelli e dei bridges anonimi prodotti in serie apposta per compiacere l’udito di un pubblico abituato all’evasione e mai alla riflessione.
Queste piccole ma profonde passeggiate su spiagge deturpate tentano di proteggerti “dai lacrimogeni e dalle canzoni inutili”, ma possono fare male proprio come le parole che non vuoi pronunciare, come certe frasi che non vuoi stare a sentire. Tutto questo diviene un fumetto a metà tra il cyberpunk e il contemporaneo accompagnato da due accordi messi in croce (in tutti i sensi), una storia dove i protagonisti sono i luoghi e le figure/vittime del terzo millennio. Non mancano madonne anoressiche che non ridono più, platani decapitati, spacciatori tunisini, paracadute con i buchi di sigaretta, stelle cianotiche, amori interinali, cassonetti in fiamme che fanno un odore strano (vi ricorda qualcosa di attuale?), la gigantesca scritta Coop che svetta sopra i nottambuli e fa rimpiangere il fatto che “i CCCP non ci sono più da un bel po’”, ponti distrutti, fumo che odora di paraffina, centrali a turbogas, ragazzi “egocentrici come i gatti scappati dai condomini” che si sconvolgono per ammazzare il tempo, che vanno a Londra “a dimagrire”, che “rifanno le tette” ai loro progetti scadenti e urlano al cielo malconcio: “Cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?”.
Cari amici, Vasco Brondi rappresenta la concreta risposta a chi crede che “i vecchi tempi dei grandi cantautori” siano ormai andati e irrecuperabili.
La sua risposta è un disco acuto e disperato, polemico ma disincantato, poetico e dannato, che sa di smog e sigarette, che se ne sbatte delle regole ingessate del mercato discografico e gioca d’azzardo con la libertà espressiva.
In una sola parola…folgorante!
Gianni


Website: http://lelucidellacentraleelettrica.blogspot.com
Myspace: www.myspace.com/lelucidellacentraleelettrica

martedì, giugno 10, 2008

Telefono Azzurro...


Tra poco tempo si andrà in carcere ha detto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Questo aspetto ci ha spinto a pubblicare ora le intercettazioni che ci sono finite in mano per caso, come ripetono d'altronde da anni i direttori dei maggiori quotidiani nazionali.
Riportiamo la trascrizione di alcune telefonate avvenute ieri sera dopo la partita Italia-Olanda.

Lippi, ex allenatore dell'Italia chiama Francesco Totti, giocatore che ha rinunciato alla Nazionale:

Lippi: ahahahahahahahahahahahahahahahah

Totti: ahahahahahahahahahahahahahahah

Ancora in estasi Lippi chiama anche Nesta, altro giocatore che ha rinunciato alla Nazionale:

Lippi:ahahahahahahahahahahahahahahahahah

Nesta:ihihihihihihihihihihihihihhiihihih

I due ex giocatori della nazionale poco più tardi si mandano anche un sms.
Il primo parte da Totti:

Totti: Ahò Alessà hai visto 'a parttita?

Nesta:ihihihihihihihihihihihihihihih

Totti: ahahahahahahahahahahahahah

Poche ore prima della partita si è scoperta una intercettazione a carico del Ct Donadoni.
Donadoni chiama casa di Arrigo Sacchi:

Donadoni: Buonasera sono Roberto Donadoni cercavo Arrigo Sacchi.

Voce dall'altro capo del telefono: Segnor Sacchi no casa provare più tardi.

Donadoni: chi parla?la moglie?un parente?chi?sono disperato!!Me lo cerchi ora.

Voce dall'altro capo del telefono: io filippino fare pulizie qui in casa Sacchi
segnor e segnora non in casa lei potere lasciare a me un messaggio poi io riferire.

Donadoni: Ma no a me serviva subito vabbè lei ci capisce un pò di calcio?

Voce dall'altro capo del telefono: io ogni tanto vedere qualche partita ma no capire molto. In pilipine noi giocare basket no calcio.

Donadoni: vabbè dimmi la formazione comunque, meglio qualcosina che niente.

Voce dall'altro capo del telefono: io no sapere tutti tutti i giocatori conoscere solo pochi nomi comunque se ha bisogno adesso dettare...

continua...