mercoledì, aprile 19, 2006

Febbre a 90’, calcio e vita secondo me, Pinotto.


E’ giunta l’ora. Stasera dopo 93 anni si chiude la storia europea dello stadio di Highbury, casa dell’Arsenal.
Si gioca la semifinale di Champions League, la prima che verrà disputata su questo terreno di gioco e, per assurdo, anche l’ultima. L’Arsenal ha scelto l’ultimo anno, quello in cui le proprie mura per più di 90 anni sarebbero dovute diventare condomini per famiglie agiate e benestanti, per raggiungere l’unica semifinale della propria storia nella massima competizione europea.
Vieira, giocatore simbolo e capitano, se n’è andato la scorsa estate; Henry, l’artefice principale del miracolo stagionale se ne andrà, novanta probabilità su cento, nel prossimo calciomercato. Così dopo il sorteggio degli ottavi, pescando il Real Madrid, molti avrebbero volentieri iniziato a montare citofoni e portoni. Per non parlare di chi, avendo visto uscire dalle sfere di selezione dei quarti di finale la Juventus, sarebbe corso volentieri in un’agenzia immobiliare di Islington per assicurarsi il futuro immobile.
Lo stadio a fine stagione chiuderà lo stesso ma, nonostante tutte queste avversità, nessuno ha potuto imporre l’addio anticipato ad HIGHBURY, Casa del calcio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

a quanto pare leggi Nick Hornby.
che ne pensi di "come diventare buoni?"
baci olandici D

Anonimo ha detto...

appaio anonimus..... ma sono:
tasmin78.splinder.com

GianniePinotto ha detto...

Credo che sia un pò troppo "ricco" di tristezza, un manifesto contro le ipocrisie del giorno d'oggi,lo humour di Nick Hornby passa in secondo piano. Meglio Non buttiamoci giù che, secondo me, dopo Febbre a 90 è il suo miglior libro.