Stanco, direi piuttosto morto. I ritmi di lavoro sono stressanti, la mia carta prepagata di Starbucks da 25 dollari sta gia’ finendo e gia’ sento la mancanza di caffeina che scorre impetuosa nelle vene. Per rimediare sorseggio avidamente Southern Comfort, il buon whisky in stanza non manca mai e mai manchera’. Mi dirigo verso North Clark, direzione SmartBar. Stasera Tiga suona non molto lontano dai miei alloggi, non posso perdere l’evento per nessuna ragione al mondo. Il vento gelido mi taglia le guance ma almeno congela I mille pensieri che mi pogano nel teschio. Sono le 11 e nessuno all’entrata…fanculo a me e al mio patologico essere sempre in anticipo, quanto mi odio. Nel frattempo bisogna ubriacarsi, bisogna guarire con la birra la solitudine. Passo da un pub all’altro con la disinvoltura di un bohemienne. La testa e’ una ruota panoramica ed io soffro di vertigini. Decido di entrare nel club. Cazzo quanto si e’ riempito. “Allora qualcuno qui conosce Tiga per davvero!” penso tra me e me. I corpi si muovono con furore bacchico, acidi ritmi europei si liberano nell’aria che odora di sudore e frenesia. Sono in bocca alla console. Chiedo a Tiga di suonare “louder than a bomb”, mi manda giustamente a cagare dicendomi che e’ troppo presto per una hit del genere. Ha ragione ed io sono un babbo. Adoro questo dj, riesce a mandare in delirio pure gli americani che, ditto sinceramente, di tech-house non capiscono un beneamato cazzo. Le sue mani sono veloci sui piatti, trasformati in ruote d’acciaio che viaggiano e svariano a velocita’ ultrasoniche. “Maneater” di Nelly Furtado si trasforma nel piu’ bel pezzo da rave che abbia mai ascoltato. E’ un assalto continuo, neanche un minuto per riposare le membra gonfie di Vodka e Redbull. “Pleasures from the bass, a place to call your own”… Mi giro e ti vedo. Il mondo attorno a me si ferma, non esiste piu’. Dio come sei bella. Bella da mozzare il fiato. Non sei bionda, non sei finta, non sei come tutte le altre anime di plastica che popolano il quartiere. Quasi quasi scappiamo a Vegas e ci sposiamo, ma nella chiesetta stile sixties con Elvis e Marylin che ci fan da testimoni! Perche’ sei cosi’ provocante? Perche’ mi balli cosi’ vicino? Perche’ devi fare incazzare il tuo ragazzo proprio questa sera? Perche’ sono cosi’ scemo da darti corda? Il suddetto boyfriend, un bufalo inferocito alto 2 metri, si avvicina e mi minaccia con la bottiglia di Miller vuota. Decido di mollare il colpo, esco dal club con la coda tra le gambe e me ne torno a casa, sconsolato ed ubriaco fradicio.
Strange people, strange world…
I pensieri inondano il cranio di nuovo.
Gianni
Let's get fucked up and die
Let's get fucked up and die..
I'm speaking figuratively, of course..
Like the last time that I committed suicide.. social suicide..
Yeah, so I'm already dead on the inside,
But I can still pretend with my memories and photographs,
I have learned to love the lie.
I wanna know what it's like to be awkward and innocent, not belligerent.
I wanna know how it feels to be useful and pertinent and have common sense.. yeah
Let me in, let me in to the club, cuz I wanna belong,
And I need to get strong, and if memory serves,
I'm addicted to words and they're useless.
Let's get fucked up and die..
I'm riding hard on the last lines of every lie,
And the BMX bike of my life is about to explode,
I'm about to explode.
I'm a mess, I'm a wreck.
I am perfect, and I have learned to accept all my problems and short comings,
Cause I am so visceral, yet deeply inept.
I want to thank you for being a part of my forget-me-nots and marigolds..
And all the things that don't get old..
Is it legal to do this? I surely don't know.
It's the only way I have learned to express myself through other peoples' descriptions of life..
I'm afraid I'm alone and entirely useless...
Let's get fucked up and die.
For the last time with feeling
we'll try not to smile
As we cover our heads and drink heavily into the nights
That still shock and surprise.
I believe that I can, overcome this and beat everything in the end
But I choose to abuse for the time being,
maybe I'll win, but for now I've decided to die.
Sister soldier
You’ve been such a positive influence on my mental frame
If I could ever repay you,
I would, but I'm hard up for cash
And my memory lacks initiative.
God damn the liquor store's closed,
we were so close to scoring
it hurts, it destroys 'til it kills..
I am tired and hungry and totally useless.
(Motion City Soundtrack)
venerdì, settembre 29, 2006
giovedì, settembre 21, 2006
Arrivederci Milano!
Da domani mattina non ci rivedremo per un bel pò. Un pochino mi spiace, anche se di questa "pausa" ne avevo proprio bisogno. Queste ultime ore le dedicherò ai miei amici, ai miei pensieri più intimi e profondi. Non faccio che fantasticare su come saranno scandite le mie giornate, su quanti chili prenderò (inevitabile dato che adoro le schifezze tipo panini chiamati "double animal XXL"), su chi incontrerò e di questi quante persone veramente interessanti conoscerò...
...le pare come vedete non mi lasciano mai, me le porterò in valigia ma con un sovraccarico di speranze e buoni propositi, per poter conoscere meglio uno dei paesi che più mi incantano, per potermi conoscere ancora di più (dato che siamo sempre eterni studenti di noi stessi), per vivere in modo diverso ed affrontare una nuova sfida da cui spero di uscirne vittorioso.
Arrivederci Milano!
Gianni
PS: ovviamente stay tuned perchè vi scriverò da qui delle mie avventure a stelle e striscie!
Voglio, avrò
Voglio, avrò —
se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.
(Fernando Pessoa)
...le pare come vedete non mi lasciano mai, me le porterò in valigia ma con un sovraccarico di speranze e buoni propositi, per poter conoscere meglio uno dei paesi che più mi incantano, per potermi conoscere ancora di più (dato che siamo sempre eterni studenti di noi stessi), per vivere in modo diverso ed affrontare una nuova sfida da cui spero di uscirne vittorioso.
Arrivederci Milano!
Gianni
PS: ovviamente stay tuned perchè vi scriverò da qui delle mie avventure a stelle e striscie!
Voglio, avrò
Voglio, avrò —
se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.
(Fernando Pessoa)
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