mercoledì, dicembre 19, 2007

Festa di Natale al Boh!

Domani sera al Boh di via Stendhal ci si becca per farsi gli auguri di Natale, accorrete numerosi.
Per i presenti non ci sono problemi, per coloro che, in caso, non potessero venire c'è una sorpresa Natalizia. I due soggetti della foto qui sottopasseranno una notte d'amore con voi...ahh dimenticavo non c'è eccezione uomo donna, per cui, ragazzi, non venite a chiedere la versione femminile perchè, tra l'altro, vi assicuro quello di sinistra travestito da casalinga è ancora più brutto.
Io, in tutta sincerità, vi consiglio il Boh ma, si sa da statistiche attendibili, che il masochismo è presente nel 20 per cento della popolazione italiana per cui li tengo in stand by i due gigolò.

giovedì, dicembre 13, 2007

Potere alla Parola (rubrica a cura del vostro Gianni)

“Restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio, di case intraviste da un treno.
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa, e il cuore di simboli pieno.”

(Francesco Guccini)


Sono le 12:45 quando le gambe indolenzite del sottoscritto toccano il suolo della Caput Mundi. Ogni volta che ritorno in questa città eterna sento un piccolo brivido partire dai lombi e fare gradualmente free climbing lungo la cervicale. Perché qui ho vissuto i miei primi tre anni di vita. Perché anch’io sono stato un pò allattato dalla lupa. Perché i pochi ma profondi ricordi del mio incipit di adolescenza sono ambientati qui, e li custodisco tutti con cupida gelosia. Mentre cammino con Roberto, mentre consumo un pasto frugale, mentre mi accingo a prendere il taxi destinazione riunione in zona Eur, sono invaso da riflessioni e pensieri dubbiosi. La causa è una e una sola, ovvero la lettura cannibalesca dell’ultima fatica di Fabio Volo aka il guru inconsapevole delle mie sempiterne pare esistenziali. Venderei l’anima anche solo per un briciolo della sua freschezza narrativa, della sua capacità di parlarti come se conoscesse le giuste leve della tua emotività. Roma odora di primavera il dodici dicembre. E’ incredibile come uno sciopero aggressivo talvolta regali la dolcezza di strade libere dal traffico. E puoi ascoltare, se tendi l’orecchio agli antichi monumenti che ti sfrecciano davanti, il rumore maestoso di ciò che essi furono un tempo. Puoi osservare la pesante eredità di una gloriosa civiltà, se rivolgi gli occhi agli sguardi dei passanti, al loro rapido camminare che solca grandi piazze e costeggia lunghe file di cipressi. La riunione ha il sapore di cordialità ed il profumo di caffè. Breve ma molto intensa. Professionalmente appassionata. Oggi il tempo pare avere un’apertura alare di sei metri e vola veloce come il taxi che, noncurante della scarsità di carburante, mi rifionda dritto alla stazione Termini. L’aipod mi ubriaca con la voce di Tom Waits, mi prende per mano e mi guida dalla metropolitana verso piazza Bologna. In mezzo alla gente, ci sono solo il vento e Arianna che mi attendono. Seduti davanti a un piccolo bar, mentre inietto l’ennesima dose di caffeina al cervelletto, Arianna mi parla della sua vita universitaria e non. E’ una ragazza molto bella e seducente, e credo sia in gran parte consapevole del fascino magnetico che esercita sugli uomini. Mi confida delle sue piccole ansie “accademiche”, e nelle sue perifrasi rivedo il Nicolò di un lustro addietro. Mi accenna alle sue “eresie” sentimentali, e in lei quasi vedo il Nicolò di adesso. Mi racconta dei suoi studi di filosofia, mentre si arrotola una sigaretta e giochicchia con l’anello che decora il suo labbro inferiore. Si discute del Messico e si passeggia sottoterra. Bei ricordi spuntano nel cranio come i funghi a San Josè dopo l’acquazzone. Resta il tempo di un veloce saluto allo stridere delle ruote d’acciaio sui binari del metrò, ed eccomi salire nel buio su di un altro vagone, a sporcare d’inchiostro un cumulo di pagine bianche. Poco più di trenta minuti consumati con piacere. Lasso di tempo che mesi addietro ero solito maledire, ma che ora torno ad apprezzare. Mi fa se non altro capire che certe complicità si possono ancora coltivare, nonostante il destino sia un serial killer, che uccide sempre senza un movente. Nonostante le nostre diversità. Nonostante le distanze, la vita e le sue molteplici incombenze.
Gianni



Roma

Roma, ne l'aer tuo lancio l'anima altera volante:
accogli, o Roma, e avvolgi l'anima mia di luce.

Non curïoso a te de le cose piccole io vengo:
chi le farfalle cerca sotto l'arco di Tito?

Che importa a me se l'irto spettral vinattier di Stradella
mesce in Montecitorio celie allobroghe e ambagi?

e se il lungi operoso tessitor di Biella s'impiglia,
ragno attirante in vano, dentro le reti sue?

Cingimi, o Roma, d'azzurro, di sole m'illumina, o Roma:
raggia divino il sole pe' larghi azzurri tuoi.

Ei benedice al fosco Vaticano, al bel Quirinale,
al vecchio Capitolio santo fra le ruine;

e tu da i sette colli protendi, o Roma, le braccia
a l'amor che diffuso splende per l'aure chete.

Oh talamo grande, solitudini de la Campagna!
e tu Soratte grigio, testimone in eterno!

Monti d'Alba, cantate sorridenti l'epitalamio;
Tuscolo verde, canta; canta, irrigua Tivoli;

mentr'io da 'l Gianicolo ammiro l'imagin de l'urbe,
nave immensa lanciata vèr' l'impero del mondo.

O nave che attingi con la poppa l'alto infinito,
varca a' misterïosi liti l'anima mia.

Ne' crepuscoli a sera di gemmeo candore fulgenti
tranquillamente lunghi su la Flaminia via,

l'ora suprema calando con tacita ala mi sfiori
la fronte, e ignoto io passi ne la serena pace;

passi a i concilii de l'ombre, rivegga li spiriti magni
de i padri conversanti lungh'esso il fiume sacro.
(Giosuè Carducci)

martedì, dicembre 11, 2007

Pezze...Pinotto

Ieri sera avevo già sentito la notizia per radio, oggi ne ho avuto la conferma dal sito del tg5. Hanno aperto un conto per le vittime della fabbrica di Torino.Articolo Tg5
E' scandaloso che nel nostro paese si cerchi sempre di mettere una pezza più che cercare una soluzione definitiva oltre che giustizia.
Sarebbe opportuno raccogliere anche milioni di euro per quelle famiglie per pagare loro uno studio legale con i controcoglioni che ottenga dalla Thyssen un risarcimento che spetta a persone che non verranno mai ripagate abbastanza per la perdita che hanno subito. Non è di certo la generosità dei cittadini italiani che deve sopperire al cervello mononeurone di dirigenti e responsabili della fabbrica.
Non si può sempre insabbiare tutto, comprare il silenzio e le voglie di rivalsa di famiglie disperate con una raccolta fondi, un contentino per evitare brutte figure.
Certa gente ha il criceto nel cervello con la ruotina che gira per cui ciclicamente ha bisogno degli stessi problemi verso i quali non si trova mai una soluzione.
Si discute per mesi di legge elettorale, di modello tedesco, francese di nomi nuovi di partiti che cambiano slogan perchè non avendo idee non hanno nient'altro da cambiare e come al solito tutto resta nelle mani degli individui singoli.
In Italia ci sono circa 60 milioni di persone, vogliamo pensare che almeno 200 mila donerà almeno 3 euro, per stare bassi; ecco, con quei 600 mila euro tutto verrà messo a tacere. Naturalmente fino al prossimo caso mediatico che ci occuperà le coscienze per 48/72 ore.

lunedì, dicembre 10, 2007

I regimi non finiscono mai...Pinotto

Hanno censurato di nuovo Luttazzi chiudendo la sua trasmissione. Il video qua sotto mostra il motivo della chiusura o almeno quello per cui vogliono farci credere sia avvenuta la cacciata dell'autore/presentatore.

Altri video che meritano:






venerdì, novembre 30, 2007

Uno su tre ce la fa...




Avevano interpretato insieme, anni fa, con grande successo un remake de Il buono(a sinistra nella foto), il brutto (al centro) e il cattivo (a destra).
Sfortunatamente non sono riusciti a sfondare tutti e tre.
Solo uno è riuscito a entrare nel dorato e luccicante mondo di Hollywood, con un'immedesimazione nella parte assegnata da far rabbrividire anche il Dustin Hoffman de "Il Laureato".
Tutto questo non fa altro che spalancargli le porte dello star system. Ora i copioni fioriranno come i tulipani nelle campagne olandesi.
Tuttavia, il quasi sicuro futuro candidato all'Oscar, ha dichiarato con grande generosità: "anche ora che sono tra i fortunati non mi dimenticherò degli amici con cui ho diviso stanze di ostello che neanche il commisario Rex(il cane) ci avrebbe dormito perchè, quando mi trasferirò a Los Angeles, avrò sicuramente bisogno di loro, un maggiordomo e un autista servono sempre..."

mercoledì, novembre 21, 2007

Le notizie che non ti aspetti...Pinotto

Creano da un giorno all'altro un nuovo partito dalle ceneri di uno che già esisteva(Forza Italia).
Così, una persona normale pensa: "vabbè è la solita vaccata per recuperare qualche voto e mantenere salde le poltrone".
Invece giri per piazza San Babila, il luogo che ha visto nascere il Partito della Libertà, e trovi un volantino, probabilmente un residuo della manifestazione del weekend scorso.
Lo mostro il volantino per far capire il mio stupore:

Appena vista la foto ti coglie quel misto di stupore e incredulità tuttavia pensi, però hanno assoldato veramente le nuove leve, le nuove generazioni.
Questo partito partirà realmente dal basso dalla gente, ha reclutato nelle università e dai ragazzi vuole ricominciare per creare una nuova classe politica.
Lo stupore è dovuto al fatto che per anni ti eri fatto idee politiche su certe persone che poi puff da un giorno all'altro vengono stravolte ma la coerenza si sa è la virtù degli stupidi.
Comunque quel senso di stranezza permane e un volantino che può essere un gioco, uno scherzo, non può confermare una voce.
Così pensi: "cosa meglio di un giornale?". Ti rechi il più rapidamente possibile in un'edicola e già il cuore ti batti a mille per far tacere quella voce che dentro ti suggerisce:"ma no è tutto uno scherzo, non è vero".
Poi compri il quotidiano, il più Libero e indipendente tra i quotidiani, quello che sai ha insita la verità all'interno delle sue pagine macchiate dall'illustre incostro di penne cresciute all'insegna di un giornalismo di inchiesta, al servizio della gente e contro il servilismo verso la classe politica.
Sai che di quel giornale di puoi fidare, sai che una volta sbirciata la prima pagina tutti quei dubbi e quelle angosce taceranno per sempre.
Così lo prendi, senza guardare nè sbirciare lo paghi rapidamente, poi lo apri in un sol colpo e...

venerdì, novembre 16, 2007

Sei lettere sostantivo femminile...

Stasera ho visto la puntata di Annozero in cui si discuteva del caso recente di Gabriele Sandri e, in generale, dell'argomento polizia/forze dell'ordine.
Io, a causa dell'incazzattura e del nervoso, darei una ricostruzione errata dei fatti. Lascio ai link che riporterò più sotto una ricostruzione molto più oggettiva e utile a capire determinate problematiche che qualcuno(in realtà molti)non vuole trattare.
Il primo è un blog di una mamma che ha perso il figlio per asfissia. In realtà, molto probabilmente, è stato soffocato dalla forze dell'ordine.
Questa donna persegue un obiettivo da anni con una tenacia che se fosse presente almeno all'un per cento in una figura istituzionale, l'Italia avrebbe risolto metà dei suoi casini.
Il blog della mamma di Federico
Il secondo sito riguarda un altro genitore presente in trasmissione, il padre di Carlo Giuliani.
Sentire in televisione il nome di Carlo Giuliani mi procura ancora, dopo sei anni, la pelle d'oca. E' inutile spiegare cosa mi ha suscitato la vista di un sito internet tanto chiarificatore come questo:
un pò di verità su Carlo
non proprio uno sparo in aria rimbalzato su estintori e sassi
il sito per Carlo Giuliani: sito ufficiale comitato piazza carlo giuliani.
Non riesco tuttora a capire come si fa a nascondere, a insabbiare, a mistificare in questo modo?Come si fa ad essere padri e lasciare una persona che ha provato i tuoi stessi sentimenti in uno stato di precarietà sulle disgrazie accadutegli?
Molto spesso si dice che dall'Italia ci sia una fuga di cervelli, io credo che più che di fuga bisogna parlare di mancanza perchè la perdita da parte di alcune persone di sensibilità, di umanità di fronte a certe situazioni è disarmante.
Muore un ragazzo e la reazione è a fotocopia.
Politico di destra: la sinistra attacca indegnamente la polizia, si poteva gestire meglio il caso(se la sinistra è al governo).
Politico di sinistra: la destra non sa fare altro che difendere la polizia, dall'alto la gestione è stata disdicevole(se al governo c'era la destra).
Immagino il sollievo di tutti questi genitori che alla fine avendo sofferto la perdita più dolorosa non attendono che un risarcimento morale equivalente a un granello di sabbia.
Ma si sa in Italia quei termini dal significato molto simile che stavano nel vocabolario tra veritismo e verme sono scomparsi del tutto.

domenica, novembre 11, 2007

Potere alla Parola...In Libertà! (sempre a cura del vostro Gianni)

"Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state...”
(Guido Gozzano)


Niente- di più bello- di quello- che si brama- perché si conosce già- quello che si ha- ma non si conosce mai- quello che si ama- e il cuore- si sfama- di ricordi- di molti se- di molti ma- di molti forse- ma non di perché- in quanto- le domande- non sempre ottengono risposta- come la passione- non ottiene mai il perdono- verità pasoliniana- che non sta lontana- ma mi è vicina- e mi rende- consapevole- mi distoglie- dalle favole- in cui- mi immergo- nella sacra quiete- della sera- quando- la foschia- mette un manto- all’atmosfera- e la copre- di silenzio- la rende amara- più dell’assenzio- e vien difficile- guarire- gli spasmi del cervello- dormire- coi fantasmi dell’inverno- in questo periodo- la città- si ovatta- Nicolò- è messo a mollo- in una gabbia- di latta- va avanti- ma obtortocollo- si guarda indietro- cercando di resistere- al gelo- che stringe- la sua morsa- rallenta- la rincorsa- e ghiaccia i pensieri- schiaccia gli emisferi- fino a quando- cristallizza- il presente- nel suo passato- e viene in mente- il ricordo- già un pò sfocato- del Danubio- del suo rumore- e del mio stupore- nel veder- quella bellezza- looking at- those little waves- hearing all- the magyar noise- il fiume blu- che divide in due- la città- come divide- la coscienza- e non ha pietà- né riconoscenza- perché questa coscienza- per risentirsi integra- ancora per un po’- è creditrice- di una piccola parte- incastrata tra le porte- di quell’ultima metrò- quante volte- ci si incastra- tra le scelte- e non si conosce- la scelta buona- ma bisogna scegliere- perché- come disse Gesù- non si può servire- Dio e Mammona- purtroppo- e lo si sa- da tanto- la serenità- ha un prezzo molto alto- alto come le sponde- del Danubio- che lambiscono- le nostre fragilità- il nostro sentirsi- grandi e piccoli- degni delle nostre- piccole sventure- del nostro cercare- tra le mille angolature- dell’inciampare- nelle nostre paure- del riconoscere le nostre miserie- di resuscitare dalle macerie- e non ci resta- che errare pensanti- sfidando il niente- lontano dalla gente- e lanciare- la moneta- ed affidare al caso- il nostro fato- sapendo- che il bivio- ci è stato mostrato- e porta- a due strade diverse- una- porta alla felicità- e richiede certezza- l’altra- porta all’amore- e richiede inquietudine ed insicurezza-
Gianni




Solo e pensoso


Solo e pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
e fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.
(Francesco Petrarca)

venerdì, novembre 09, 2007

La paura fa 90(minuti).Pinotto


Vi mostriamo la foto di un uomo distrutto, la foto è in bianconero come l'anima calcistica dello sventurato.
Il sangue fa capire che non regge più la tensione come una volta, non ha più quel supporto dall'alto che gli garantiva partite tranquille sul divano di casa.
Ha sfortunatamente scoperto la trepidazione, il batticuore. Con l'Inter, a proposito di cuore, le malelingue sussurrano che i battiti, nelle fasi finali, erano arrivati a 300 al minuto e le gambe gli tremavano come neache a Elvis quando cantava Jailhouse Rock.
Ma il quesito è: "Da dove gli viene tutta questa paura?"
La risposta è apparantemente molto semplice, dal numero dei giocatori che compongono la sua squadra. Sì, perchè con la riduzione a seguito di calciopoli da 14 a 11 cioè con l'esclusione di arbitro e guardalinee le cose per la Juventus si sono fatte un pochino più complicate.
Così, anche il nostro trepidante amico tifoso, inizia ad avere un pò di strizza, ben conscio della mancanza dei poteri di Moggi; dei quali il più frequente era il daltonismo contagioso, in pratica Moggi toccava la terna arbitrale e questi inspiegabilmente smettevano di vedere a colori evidenziando con la vista solo il bianco e il nero.
Io, da tifoso di calcio, mi auguro che qualche favore arbitrale domencia venga fatto ancora alla Juventus perchè a causa delle condizioni incresciose di Mirko si sa che l'amicizia viene prima della fede calcistica.


In questo testo c'è una bugia colossale chiunque riesca a indovinarla vince una notte a casa di Lapo Elkann vestito da Homer Simpson con Lapo che vi insegue travestito da Spider Pork e una sopresa fantastica:cosa vi vorrà fare?

martedì, novembre 06, 2007

NON FACCIAMOCI PIGLIARE PER IL CULO!!!

5 X 1000 = 1

La settimana prossima la Commissione Bilancio del Senato discuterà l'emendamento per ridurre il tetto del 5 x mille a 100 milioni di euro, pari all'1 per mille. Il Governo aveva garantito la reintroduzione del 5 per mille e l'innalzamento del tetto a 400 milioni di euro. Ma questo emendamento smentirebbe le promesse. Se passasse, sarebbe una vera umiliazione nei confronti di coloro che credono e hanno scelto il mondo No profit. Scrivi ai senatori membri della Commissione Bilancio del Senato che la prossima settimana discuteranno sul destino del Terzo settore, aderisci anche tu alla campagna 'Alziamo il tetto'.

http://web.vita.it/ap/alziamoiltetto/

Gianni e Pinotto

sabato, novembre 03, 2007

Corrono i milanesi, Pinotto

Provate a piantare i piedi e fermarvi a Milano in un giorno lavorativo e in un orario che non sia la pausa pranzo e vi accorgerete del significato delle parole di Battisti “come può uno scoglio arginare il mare?”. Corrono tutti in questa me…tropoli che ci circonda. Non vengono risparmiati nemmeno i bambini all’uscita della scuola sono attaccati alle turbomamme che con la mano li trascinano verso tempi record sui 60 metri che se i ragazzini li ripetono ai giochi della gioventù passano 5 giorni ai test antidoping. La sorpresa che non ti aspetti è veder correre gli over 65 che entrano con lo sconto al cinema e a teatro ma ti sorprendi a cronometrare i tempi che fanno ancora sulla tratta esselunga-casa/casa-esselunga, a volte vedi il ragazzo che magari allunga la mano per farli attraversare ma loro nulla una botta secca accompagnata da un levatidaicoglioni e via con questo sidecar mezzo uomo e mezzo carrellino della spesa.
Il passaggio successivo riguarda però il cibo tutti questi maratoneti d’asfalto questa tribù di Mennea dopo le fatiche podistiche torna a casa e si nutre, ma quanto si nutre! Subentra un circolo vizioso per cui non sai se corrono perché hanno mangiato troppo e mangiano troppo perché corrono. I supermercati si sono indebitati, cosa che uno pensa per fare ordini nuovi di cose che poi la gente non comprerà? no chiaramente, per comprare carrelli nuovi più grossi e più capienti. Circa vent’anni fa quando il peso ancora me lo permetteva mia madre mi poggiava sul seggiolino rosso del carrello ora com'è ‘sta storia che io al supermarket ci vedo le madri con “bambascioni” di trentenni sulla sediolina rossa?
La coda alle casse è un altro campanello d’allarme, la piccola ancora di salvezza della signorina col cartello davanti max 10 pezzi vedeva davanti a sé qualche anno fa serpentine di persone che partivano dal banco macelleria in fondo. Ora la signorina è nonna e accoglie solo operai in pausa pranzo che prendono un panino, una scatola di prosciutto, un formaggio, un brick di tavernello, una birra, un pacchetto di cicche, una rivista v.m.18 e un caffè borghetti cosa che anche loro ci stanno dentro per un pelo. Gli altri hanno dimenticato questa possibilità anzi si sussurra che apriranno una cassa oltre i 1000 pezzi sotto forte spinte delle casalinghe che avendo ottenuto più di 10 milioni di punti fidaty ora detengono il 51% delle azioni esselunga cosa che uno si è fatto 13 anni di scuola 5 di università e 2 di master per un totale di 200 mila euro per lavorarenelmarketingdiunadellepiùimportantiaziendedidstribuzionealdettaglio
italiane e invece bastava far spendere la stessa cifra alla madre per contare qualcosa in più. Ora come farà a non poter più pronunciare quella stupenda frase agli amici ma dover dire sonoilsottopostodiunachehacompratoyogurtdieteticicibopercanie4saltiinpadellaper20anni
eoraprendeledecisioniinaziendaalpostomio?
Credo che questo problema verrà risolto dall’analista a 50 euro l’ora oppure anche lui come milioni di milanesi sceglierà di correre perché la verità nonché la soluzione al dilemma della corsa é che qui tutti non corrono, scappano; ovvero cercano di lasciarsi dietro tutti i miliardi di problemi che da tempo sembrano inseguirli il mutuo, le vacanze, le rate della macchina, il corso di pianoforte della figlia, le ripetizioni di matematica a 40 euro l’ora, il capo bastardo, il sottoposto bastardo, la segretaria stupida, il computer che s’inceppa, l’extracomunitario, il comunista, i rom, il terrorista e fin qua tutto ok perché i soggetti citati sono lenti ma il vero cruccio dei milanesi subentra quando il problema da lasciarsi alle spalle è keniota ebbene lì sono cazzi poiché quando vi raggiunge(e vi prende, vi prende) vi accorgerete che sono cazzi veramente non perché sono più di uno ma perché è semplicemente il vostro per 2.

mercoledì, ottobre 24, 2007

Le apparenze ingannano

Questo è un video veramente formativo che ripete un concetto molto importante:
- diffidare sempre delle apparenze perchè possono ingannarci. Vabbè, comunque dopo aver visto il filmato vi verrà naturale diffidare di tutto!

venerdì, ottobre 19, 2007

Il nuovo (vecchio) Ronaldinho...

Ronaldinho, uno dei calciatori più forti al mondo, si cimenta periodicamente in imprese col pallone, sotto potente spinta dello sponsor col Baff. Una delle più clamorose e discusse fu quella delle 4 traverse consecutive con la palla che gli tornava pure indietro.
Ebbene ora la multinazionale che gli fornisce scarpe e soldi per comprarsi le ville ha deciso che sarebbe dovuto riuscire in una nuova impresa, fare canestro in un campo da basket col piede e con un pallone da calcio.
Tuttavia, in questo caso, qualcuno ha storto il naso perchè non rappresenta esattamente una novità miei cari americani mangiaschifezze coi piedi a ferro da stiro.
Negli anni '80 all'Inter giocava Beccalossi, il giocatore che nel vocabolario potete trovare alla voce genio e sregolatezza, a cui però quest'impresa riusciva spesso in allenamento.
Ormai più che cinquantenne l'ex nerazzurro si è preso d'invidia ha pensato:"perchè io devo umiliarmi con delle pubblicità su canali regionali dicendo <> parlando di salami mentre uno prende 20 milioni di euro per scopiazzarmi?"
Così ci ha riprovato e dove si è recato per tentare il miracolo? Al palazzetto del Collegio San Carlo!
C'è un video realizzato da Gazzetta.it che racconta il tentativo, metto il link qua sotto così tutti gli ex sancarlini potranno ammirare la loro ex scuola ma soprattutto non potranno perdere un intermezzo stupendo con intervista al nostalgico nerazzurro Don Domenico!
Video Beccalossi/Ronaldinho al San Carlo

martedì, ottobre 09, 2007

Dotto' voglio diventà un canotto...

Citando Wikipedia, per chirurgia estetica si intende:"quella parte della chirurgia plastica non volta alla ricostruzione di parti corporee precedentemente esistenti, ma finalizzata al cambiamento di parti del corpo al fine di apparire più belli."
Fin qua mi sembra tutto ok, l'età si fa avanti come un mediano di mischia degli All Blacks di rugby così decidi di darti una ritoccatina per sembrare ancora giovane.
E' in questo passaggio però che si crea una spaccatura perchè, probabilmente, in molte cliniche accade un fenomeno misterioso, vengono scambiate le foto di partenza.
Concretamente: c'è Meg Ryan, una bella attrice quarantenne che da vent'anni fa film talmente dolci che lei il miele lo mette nella verdura perchè le risulta salato, beh Meg Ryan, poco tempo fa era così...

Avrà pensato: "fammi dare una mano di cera per tornare splendente"si fa ritoccare ed esce dalla clinica così...

L'hanno subito richiamata per un sequel di successo:"Harry ti ripresento Sally, prende 30 dollari la bocca 50 tutta la notte."
Oltre allo scambio di foto nelle cartelle cliniche, c'è un secondo tipo di donna che si presenta dal chirurgo e dice:
"Salve sono la moglie di uno degli attori più belli al mondo(Antonio Banderas) e vorrei darmi giusto una ritoccatina"
Ecco dal chirurgo c'era andata così...

E ne esce così...

Secondo me, Banderas si è suicidato da un pezzo dopo averla vista e quello che recita ora è solo un sosia...soprattutto dopo averlo visto accettare film come Zorro e il seguito di Zorro...
L'ultimo caso degno di nota è quello di una cantante. Entusiasta era entrata nello studio di un chirurgo e aveva detto:"mi fanno una statua al museo delle Cere di Londra e per il calco devo essere più bella possibile...

Ebbene il chirurgo ha fatto un'opera maestosa semplificando notevolmente il lavoro dei tecnici del Madame Thussaud perchè c'ha pensato lui in persona a trasformarla in una statua di cera...

domenica, settembre 30, 2007

Verde speranza o ultima speranza?...Pinotto

Sfogliando il vocabolario alla voce Coerenza mi è capitato di trovare una situazione alquanto significativa. Un uomo, o un mezzo uomo a seconda del tipo di tacco attaccato alle calzature indossate quel giorno, decise di festeggiare il suo 71esimo compleanno con degli amici.
Solitamente, quando una persona compie gli anni, si augura di avere accanto a sè le persone più care, ebbene, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha fatto una scelta di questo tipo, si è recato al Parlamento padano dai "compari" della Lega.
Che poi, ci sarebbe da fare qualche considerazione a priori; perchè uno che ha fondato Forza Italia, al massimo, col nome di padano, deve visitare la sede del Grana. In un Paese civile, in seguito a una scenetta del genere, ai suoi lettori cosa potrebbe raccontare?:"oh si cambia il nome è meglio Forza le regioni che non s'è portato via Bossi?".
Vabbè, a parte queste quisquilie, vale la pena analizzare le storie di amicizie serie come quelle create dal Cavaliere con i membri del partito del Carroccio.
Va citato in primis il leader un amico fraterno, Umberto Bossi, il socio che tutti vorrebbero avere il confidente che piuttosto di parlarti alle spalle si svende all'altra coalizione e ti fa cadere il governo. Tuttavia è meglio riportare fedelmente le parole dell'amico fedele:
"Berlusconi è l'uomo della mafia. È un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra."
"La trattativa Lega-Forza Italia se l'è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne."
"Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. È un Kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Perón della mutua. È molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio."
L'amico si riconosce da come parla di te quando non ci sei, ebbene anche questa affermazione credo sia da attribuire a Umberto Bossi...o forse no?

Poi c'è un secondo caro amico che gli sorride alle spalle nella foto. E' colui che con un gesto da vero gentlemen gli regala una foto dell'amante, la Brambilla, forse la poligamia musulmana fortemente criticata a parole, nei fatti non è rinnegata con la stessa forza. Comunque l'amico Calderoli si è espresso in questo modo del "compagno di scampagnate" Berlusconi:
"Apprendiamo che Berlusconi si lamenta con Dini accusandolo di aver copiato il programma di Forza Italia del 1994. Strano, mi risultava che fosse Berlusconi ad aver copiato il programma di qualcuno. Un tale che abita in Toscana, Licio Gelli. Vien da dire: chi la fa l'aspetti."
"Forza Italia appare come il partito che in Bicamerale voleva barattare le riforme del Paese con la fedina penale di Berlusconi."

Sono convinto che tra gli amanti degli animali stia prendendo piede la convinzione che più che il cane sia il Padano il migliore amico dell'uomo!

Un ultimo irrinunciabile commento va a questa foto.
L'amico leghista credo abbia tirato l'ultima deliziosa stoccata all'amico Berlusconi, perchè quella F maiuscola in Famiglia manifesta chiaramente la differenza tra il Sènatur e il Cavaliere perchè se i collaboratori fedeli della Lega sono legati al nord-est italiano, i più stretti bracci destri del mezzouomo vengono da molto più a sud, da quell'isola che si trova appena attraversato quel bellissimo ponte fantasma...

martedì, settembre 25, 2007

Buy or Die!!! Gli inviti all'ascolto di Gianni



Motion City Soundtrack: Even If It Kills Me (Epitaph 2007)

Voto: 9


Lo sapete, su questo gruppo sono sempre stato e sarò sempre di parte. Se un giorno, per assurdo, Justin Pierre e compagni dovessero sfornare un disco penoso, mi ritrovereste comunque dalla loro parte come avvocato difensore. Ma anche questa volta, e non è un caso, il loro nuovo lavoro è ben lontano dall’essere penoso. Co-prodotto dalle operose mani di un team di tutto rispetto (tra cui Ely Janney dei Girls Against Boys e Ric Ocasek dei The Cars), “Even If It Kills Me” segna il gradito ritorno di una band che ha fatto del power pop la propria bandiera, e che sembra non volersi scostare dal genere in questione. La formula è nota e come al solito risulta vincente: ritmica orecchiabile, testi intimi e sentimentali, qualche spruzzo di emo-rock qua e là, ma soprattutto tanta tanta melodia. Si parte subito con “Fell In Love Without You” e ci si compiace a risentire le chitarre accompagnate da quei soliti sintetizzatori, così ruffiani da diventare il loro indistinguibile marchio di fabbrica. Il secondo singolo “This Is For Real” ha un ritornello azzeccatissimo e accattivante, una vera e propria dichiarazione d’amore in chiave rock. La malinconica sessione ritmica ed armonica di “Last Night” mi fa subito ricordare i rimpianti Get Up Kids nel momento in cui decisero di rendere omaggio a Robert Smith ed i suoi Cure con la cover di “Close To Me”. Tra gli highlights possiamo segnalare la ottima “Can’t Finish What You Started”, così come il primo singolo “Broken Heart”, il cui pre-download su iTunes pochi mesi prima dell’uscita del full-lenght ha riscosso un feedback più che positivo da parte degli ascoltatori. Merita inoltre menzione la ballad “The Conversation”, la title tack ed altri momenti un pò meno riusciti (ma ascoltabilissimi comunque) del disco come “Hello Helicopter” o la tiepida “Calling All Cops”. Se non vedete il 10 nel voto finale è solo perchè a questo terzo episodio targato MCS manca quel pizzico di coraggio e sfrontatezza che avrebbe portato a sperimentare nuove soluzioni, cosa che contraddistingue i dischi di ottima fattura e di gran successo. Cambiamenti a livello musicale, se ce ne sono, possono essere visti solo nell’ottica di un ulteriore “spostamento” verso sonorità più pop, scelta che a mio avviso non infastidisce per nulla. Per quanto riguarda il contributo lirico, Justin Pierre è sempre una garanzia di qualità. Le storie che racconta con la sua voce, sempre più elegante e suadente, sono storie in cui il sottoscritto (e la maggior parte dei suoi seguaci) si identifica pienamente, così nei pensieri come nelle situazioni di ogni giorno. Quasi ti sorprende come a volte la semplicità compositiva nasconda una complessità di introspezione inimmaginabile. Nelle prossime settimane e mesi, non so voi, ma io una canzone (“It Had To Be You”) ed un disco intero per dannarmi e rimpiangere i bei ricordi ce l’ho! Se volete farmi compagnia, ora sapete cosa fare.
Gianni


Website: www.motioncitysoundtrack.com

Mypsace: www.myspace.com/motioncitysoundtrack


lunedì, settembre 24, 2007

Try vegetarian


Ora qualcuno provi a dire che non ama la lattuga...

lunedì, settembre 17, 2007

Rari souvenir dal Senegal, Pinotto

Tra tutti i ricordi che potevo portare via da un posto così bello come il Senegal, ho sicuramente scelto il più raro ma anche il più stronzo.
Nella scelta tra oggetti lavorati col legno, mobili ricavati dai fili di ferro, jambè, io ho deciso di arrivare a casa con delle larvette sottopelle le quali, subaffittanti gratuitamente di buona parte di una gamba e della pancia,bene si erano acclimatate nel mio organismo.
L’impresa più ardua, ripensandoci, è stata quella di farsi credere dai medici dei vari ospedali ma, a posteriori, c’è la soddisfazione di sapere che presto, nel manuale dell’ospedale Sacco, ci sarò anche io. O meglio, ci sarà una foto di gruppo con i miei piccoli amici, una specie ancora non ben conosciuta dal personale della struttura ospedaliera.
Secondo un sondaggio fatto dal sottoscritto, questo episodio ha spinto il 95% delle persone che conosco a non considerare il Senegal come futura meta per le vacanze per i prossimi 80 anni.
Il 5% è composto dal temerario e impavido Giorgio che, nonostante tutto il racconto, è riuscito a tirarmi su il morale, facendomi dimenticare gli intrusi nel mio corpo con una frase: “ti invidio questa vacanza”.
Ebbene, alla fine di tutto, per quello che ho visto, per i momenti passati e per le persone conosciute, credo che due vermetti siano un’inezia che non rovina per nulla il ricordo. Anche perché, sono tuttora certo di correre un rischio di gran lunga maggiore prendendo tutti i giorni la 67 per tornare a casa.
Qua sotto posto qualche foto per condividere alcune parti di una vacanza davvero unica e per mostrare un posto eccezionale!!!

Un risveglio rumoroso...


Mezzi di trasporto in città...


Un taxi che a posteriori era meglio non avessimo preso...

Un tramonto.

Ministro, quanti punti mi tolgono dalla patente se porto 4 persone sul sedile davanti o una capra e due galline nel baule?


Trova l'intruso???

Un bagno molto salato...

La cena...

lunedì, settembre 03, 2007

Potere alla Parola (rubrica a cura del vostro Gianni)

And I look so strong, when the weight of all the world don’t take its toll…
(Bayside)

Casa amara casa. Era da tanto che non scrutavo dall’alto, con fare voyeuristico, il brulicare di esseri antropomorfi che pestano freneticamente l’asfalto tra via Ravizza e via Sanzio. Fuchi e operaie nel chiassoso viavai delle loro piccole celle. La nostalgia di casa è stata frenata da tutti quegli odori, i passi prestabiliti, tutti quegli oggetti che sono di nuovo passati tra le mie bramose mani. Ritorno e mi trovo con due bagni nuovi, ma per il resto niente è cambiato. Ho un disperato bisogno di essere coccolato, pertanto riempio il calice vuoto dell’affezione con il mio amato felino. Camilla sa sempre prendermi per il verso giusto. In questi giorni passeggio per distrarmi, come non ho fatto mai. La città del male erutta tentazioni sotto forma di inutili spese di futili rivestimenti corporei, ed io mi faccio tentare senza opporre alcun tipo di resistenza manco fossi uno strafottente Oscar Wilde. Ho una certa svogliatezza, dettata da delle vacanze che non sono state tutte fatte come si deve. Avessi staccato il cervello per una ventina di lune in più forse mi sarei goduto appieno questi attimi di festa, invece che incollarmi ad una sedia provando a fare tutto, ma senza fare (praticamente) un beneamato cazzo. Al ritorno dalla penisola iberica ho affrontato giorni vuoti come il dentro di una conchiglia, che emette un rumore di mare nostalgico e contundente. Svariate notti ho pregato affinché quel fastidioso tsunami la smettesse di infrangersi sulle mie pareti occipitali. Svariate notti ho pregato invano, svegliandomi coperto di accidia e indolenza. Svariati giorni ho provato a raccogliere idee e volontà. Ho raccolto soltanto poche rime. Ho ingabbiato nell’inchiostro pezzi di sogni che volevano scapparmi dalla testa. Li ho fermati mentre mi sgusciavano tra le dita, ma questo poco ha a che vedere con la prosa accademica e mi toccherà ricominciare tutto da capo. La forza di staccarsi da questa Gotham City dalle guglie fredde e grigie mi porterà ad uno slancio virulento di volontà e rappresentazione, o almeno ci spero. Per ora mi accontento di chiudere le porte all’estate, e lo faccio, come di consueto, aiutato dalle note calde sputate da grappoli di woofer, vibrate nell’aria di feste (quasi) democratiche. Sia il grido rabbioso di tre ministri che non sono puliti (e che suonano per non lavorare mai), siano le escursioni “mars-voltiane” di quei bravi ragazzi genovesi che con coraggio da leoni rifiutano il passato, sia il manto di seta o cartavetro, di poesia, di bacini e rock ‘n roll con cui El Tofo sapientemente sa avvolgerti; siano questi lirici postmoderni il faro guida nel mio piccolo cinema onirico. Abbiano questi suoni e queste parole il compito di farmi affogare nella fantasia. Ad occhi sbarrati, in direzione del palco. Per un pugno di ore. Perché la vita non è cattiva, è cattivissima, ma non l’abbiamo inventata noi. Chi l’ha inventata ci ha però concesso una via di fuga, seppur effimera e inconsistente come il fumo di una sigaretta. Ci ha permesso di staccarci da terra con l’apparato cerebrale, ma anche di aggrapparci ben stretti ai ricordi. Ci ha dato la capacità di gridare parole e paure al cielo d’agosto, graffiato da miriadi di comete. Possiamo ascoltare lo scirocco che soffia forte, illuminato dai raggi lunari, e che aspetta l’alba come un ubriacone aspetta l’apertura dei primi bar. Possiamo autoinfliggerci una crudele damnatio memoriae per non aver giovato delle ruvide carezze della sabbia che scorreva inesorabile, erosa perché il tempo tutto erode, tutto leviga, tutto cambia. Possiamo godere della pioggia quando tutto ritorna come prima, o quasi. Quando queste piccole goccie di rugiada ti penetrano dritto nel cuore, provocano un lancinante dolore, e non sai nemmeno il perché. Oppure lo sai, ma lo vuoi occultare, nel brusio del temporale, ma non ci riesci, e le risposte fanno ancora più male…
Gianni


Il pleut doucement sur la ville


Il pleure dans mon coeur
Comme il pleut sur la ville,
Quelle est cette langueur
Qui pénètre mon coeur?

O bruit doux de la pluie
Par terre et sur les toits!
Pour un coeur qui s'ennuie
O le chant de la pluie!

Il pleure sans raison
Dans ce coeur qui s'écoeure.
Quoi! nulle trahison?
Ce deuil est sans raison.

C'est bien la pire peine
De ne savoir pourquoi,
Sans amour et sans haine,
Mon coeur a tant de peine!
(Arthur Rimbaud)

venerdì, agosto 31, 2007

Salam aleikum

Ciao a tutti per tradurre il titolo in italiano!!
Io sono in Senegal e mi mancano ancora dieci giorni per fortuna!!Questo é un posto stupendo ma credo che nulla possa parlare meglio delle foto!!!
Grande Ronny che hai pubblicato le foto di Valencia son davvero belle anche da quelle ho capito che il mio socio ha colpito ancora con l'acquario!!!
Ah Niko qua in Senegal tra poco inizia il ramadan e si sgozzano le capre che ci son per strada sei stato invitato ufficialmente dato il tuo amore per queste pratiche...
Dai scrivi un po' delle vacanze cosi' la prossima volta che mi collego avro' qualcosa da leggere su valencia, croazia, sardegna, giri in barca e coast to coast in Usa vero Luzz bastardo... se non hai almeno messo incinta un paio di miss college prendi gli schiaffi stavolta!!!
Bella
Pinotto

martedì, luglio 24, 2007

Supereroe contro la municipale...

Già da un pò di tempo, un blog narra le gesta di Chuck Norris, popolare paladino della giustizia formato fiction americana. In questo sito vengono esaltati ironicamente tutti i possibili poteri di Chuck Norris al punto da creare un libro che ha spopolato anche negli scaffali delle librerie.
Ebbene anche noi abbiamo un eroe che vorremmmo farvi conoscere; è un pò diverso da Chuck Norris perchè i suoi poteri, seppur infiniti, sono limitati all'uso dell'autovettura, ma ora bando alle ciance lasciamo spazio a qualche testimonianza sulle possibilità del nostro eroe:
  • Se una ragazza vuole cambiare radicalmente acconciatura le basta fare la Serravalle con Ronny...
  • I limiti di velocità di 50 km/h in città e 130 km/h in autostrada, per Ronny, sono limiti nel senso che, una volta toccati dal suo tachimetro, sono il segno che si sta addormentando...
  • Se mangi in macchina di Ronny, nel momento esatto in cui lui sta frenando, hai già digerito...
  • Ronny le uniche lezioni di scuola guida che conosce sono quelle che tiene settimanalmente agli istruttori come corso di aggiornamento...
  • Una ragazza ha chiesto a Ronny di fare un weekend in liguria, si è addormentata un paio d'ore in macchina, si è svegliata di fronte alle ramblas a Barcellona...
  • Ronny non corre in macchina, semplicemente cammina, sono gli altri che hanno inventato il termine correre per stargli dietro...
  • Quando Ronny è andato a Montecarlo, nonostante il traffico e le altre macchine, ha fatto il nuovo record del circuito...
  • Se stai superando Ronny in macchina, svegliati perchè stai sognando...
  • Da bambino la Peg Perego di Ronny faceva i 120...
  • Ronny non è mai contromano, sono gli altri che non hanno capito che la freccia indica lui non il senso di marcia...
  • I "dischi" dei freni di Ronny sono nella classifica europea dei più venduti da un anno e mezzo...
  • Quando Ronny ti taglia la strada nell'asfalto si crea una falla di mezzo metro di larghezza...
  • Se Ronny si ferma in autostrada il rifornimento e il cambio dell'olio, per non fargli perdere tempo, glielo fanno in 7 secondi e 4...
  • Quando Schumacher ha gareggiato sulla pista d'atterraggio con un caccia dell'aeronautica militare, quel puntino davanti ad entrambi era la Clio di Ronny...
  • Se arrivi con l'aereo da Linate o Malpensa e Ronny ti deve venire a prendere dall'altra parte della città, basta che gli fai uno squillo quando ritiri la valigia, poi lo trovi fuori che fuma una sigaretta...
  • Quando Ronny viene fotografato dall'autovelox non gli spediscono la multa a casa, i poliziotti la stampano in grande e se la appendono come poster in camera...

martedì, luglio 17, 2007

Vota il più ubriaco...

A destra, nei link, si può votare quale tra questi fantastici soggetti fosse più ubriaco alla festa di venerdì sera.
Io non sapevo chi premiare così ho messo le foto di tutti e lascio a voi la decisione sull'Oscar "non mi reggo in piedi" 2007...
P.S.: probabilmente la prima volta si apre il sondaggio di youkuki che è il "grande servizio" che fornisce il sondaggio, dalla seconda volta si può votare!




Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Foto 5

venerdì, luglio 13, 2007

Discorso...discorso...discorso...

"Perché, in generale, si sfugge la solitudine? Perché pochi si trovano in buona compagnia seco".
(Carlo Dossi)


Già. A parte il fatto che io sia il cattivo compagno di me stesso (ma questo è risaputo)…chi al mondo potrebbe disdegnare un compleanno in compagnia di amici e conoscenti? Manca qualche ora e la lancetta dell’orologio segnerà l’inesorabile inizio del mio primo quarto di secolo. Anticipare il cosiddetto discorso può sembrare squallido e poco personale. Tuttavia ho deciso di scrivervi qualcosa sul mio blog per due motivi. In primo luogo, e lo sapete, certe cose mi imbarazzano alquanto e finirei per dire le solite barbose e routinarie frasi di circostanza. In secondo luogo, dopo la mezzanotte, la mia capacità di formulare periodi di senso compiuto sarà seriamente messa in discussione dalla rattazziana leggerezza dei cocktail che ingurgiterò. Detto questo, posso incominciare a ringraziarvi, partendo dalle due splendide creature che mi hanno dato la vita. Grazie Papà, scommetto che sei orgoglioso e fiero di me anche quando combino le peggio stronzate o ti faccio imbestialire con le mie cupe scenate. Non riuscirò mai a ricambiare tutto il tuo affetto e la tua dedizione nei miei confronti, spero mi perdonerai per questo. Grazie Mamma, grazie per tutto. Per non aver abortito (i Vandals insegnano, eheheh!) il giorno in cui hai scoperto che qualcosa ti stava nascendo dentro, per il coraggio e l’altruismo che hai avuto nei miei confronti nonostante la situazione e la tua giovane età. Grazie per l’ammirevole forza con cui affronti le carezze e gli schiaffi di questa vita, sei un punto di riferimento che non potrei mai sostituire. Grazie nonna Odilla, a settantadue anni è difficile essere bellissimi e affascinanti, ma tu lo sei ancora. Il tempo con te si ferma, e si incazza di brutto perchè non riesce a toglierti nulla. La tua energia è inesauribile così come la tua saggezza, ed io sono un nipote molto fortunato, forse troppo. Grazie ai miei fratelli Alice e Matteo. Grazie per la pazienza con cui sopportate e supportate questo fratellone che dimora sulle nuvole, così fragile e complicato e a volte difficile da comprendere. Grazie Camilla, grazie per le tue coccole, date sempre nei momenti in cui ne ho più bisogno. A volte mi stupisce la tua dolcezza e le attenzioni che mi riservi, sono pregi rari se si considera la generale indifferenza e personalità dei felini. Ma tu per fortuna non sei un gatto qualunque. Grazie alla famiglia che ho perso lungo il cammino. Grazie ai miei nonni. Gina, scusa per essere stato un nipote assente e per non aver potuto coltivare un rapporto migliore. Mario, purtroppo non ho avuto il tempo di conoscerti, ma sono sicuro che eri una persona fantastica. Bruno, quando te ne sei andato hai lasciato un vuoto enorme in tutti noi. Se penso a tutto quello che hai fatto per me, fino alle ultime forze che ti rimanevano, non posso che essere onorato di avere avuto accanto una persona così squisita. Un pensiero speciale va alla mia Carlotta, grazie per essermi stata sempre fedele e aver camminato al mio fianco per diciassette anni. Troppo pochi per il cane stupendo che eri. Un giorno ci rincontreremo, ed il solo pensiero mi rende pazzo di gioia. Grazie ai miei amici veri, che oramai fanno parte della mia famiglia. Grazie alla mia Vale aka Wompa, una vera e propria sorella. Il bene che ti voglio è troppo grande per poterlo svilire in poche battute sul pc, mi basta che tu lo capisca con i miei abbracci, i miei sorrisi, i miei sguardi, le mie parole ma anche i miei silenzi. Michele, forse non te l’ho mai detto quanto sia stato importante quel giorno di settembre del novantatrè (o forse novantaquattro), quando mi hai parlato per la prima volta. Tra le file dei banchi, così scriccioli e timidi, me lo ricordo ancora come se fosse ieri. Quello è stato l’inizio di una amicizia vera, che ha superato distanze, incomprensioni, sbalzi di umore e periodi altalenanti, ma che continua più forte di prima, e spero per te sia lo stesso. Giorgio, non posso non dimenticare tutto, e non voglio proprio farlo. Certo, le cose sono cambiate ed è inutile negarlo, ma continuo a volerti tanto bene. Quando mi chiedesti di parlare senza peli sulla lingua, beh io l’ho fatto, anche se ora non te ne accorgi. La mia preoccupazione non scaturisce dall’orgoglio, ma dal mio volerti bene, e voglio che tu lo capisca. Ringrazio di cuore il mio socio di blog, di università e di vita Marco aka Pinotto. Grazie per avermi permesso di conoscerti più a fondo, sei un amico meraviglioso, ma questo lo sanno tutti e forse è scontato dirtelo. Sei l’unica persona di mia conoscenza che riesce a sdrammatizzare con simpatia e intelligenza anche le situazioni più “pese”, non cambiare mai perché i tuoi pregi sono rari come diamanti puri. Grazie al mio “orsacchiotto” Ronny. Sei un pazzo scatenato, e a volte mi fai veramente incazzare come una vipera che sbava veleno dai canini, ma sappi che sei e sarai sempre importantissimo per me e ti reputerò un amico con la A maiuscola, nonostante i nostri piccoli screzi. Un pensierino particolare a Roby aka Topoplotter, che mi sta inconsciamente regalando un sogno. Ai miei “negri” Pippo, Guaro, Costa e Bedo. Alle altre mie amiche, nessuna esclusa, ma ad una in particolare (vediamo se capisci!). A Francesca aka Belle, al lato di lei che prima non conoscevo e ho piacevolmente conosciuto quest’anno, e al suo incazzarsi che tanto mi eccita (yak yak!!). Ad Ale, che mi insegna moltissime cose ancora adesso, nonostante non sia più un suo alunno tra i banchi del liceo. Grazie a tutti quelli che, volontariamente o meno, mi hanno fatto riflettere su quello che mangiavo fino a sette mesi fa, e mi hanno spinto ad adottare una dieta alimentare meno crudele. Perchè odiare o fregarsene è facile, ma per amare ci vuole sempre molto coraggio e un pizzico di sacrificio. Un sentito grazie alle persone che per ingenuità e/o ignoranza e/o cattiveria pura mi hanno fatto soffrire in questi ultimi anni. Sappiate che le vostre pugnalate mi hanno reso più forte e più consapevole di prima. Le vostre mancanze di rispetto e umanità mi piegheranno pure, ma non riusciranno mai a spezzarmi. Dovrei ringraziare altre persone, altri amici, altri legami forti che ho stretto in questi ultimi anni, ma ci impiegherei una vita e soprattutto vi annoierei a morte. Il mio grazie ve lo dirò a voce stasera, tra le risate ed i bicchieri, tra i baci sulle guance e le pacche sulle spalle. Ognuno di voi è un piccolo tassello che va a formare il mosaico detto Nicolò. Senza di voi non sarei quello che sono, senza di voi sono nulla. Grazie a tutti quanti, grazie davvero. So proud of you…
Gianni

lunedì, luglio 09, 2007

Potere alla Parola (rubrica a cura del vostro Gianni)

“It’s no surprise to me I am my own worst enemy…”
(Lit)

Sono a casa, ma purtroppo non è casa mia. Le macerie stanno ancora occludendo la via a quel piccolo pancino di cemento che mi fa da incubatrice da ventidue anni circa, e non vedo l’ora di ritornare a riempire quella stanza di odori, musica, noia e rabbia. Dormo su un divano. Alloggio in un loculo che non è (e non sento) mio. Non sono in vacanza, ma è come se lo fossi, dato che non mi sto sbattendo a sufficienza riguardo i miei impegni, riguardo ai patti che feci con me stesso, ovviamente e come al solito mai mantenuti. Mi si taccia di infelicità, la mia genitrice in primis. Va bene, mi ha creato lei. Non per questo però deve aver la presunzione di conoscere ogni cosa della mia vita. Ma soprattutto…cosa cazzo ne sa lei della mia infelicità? E della mia felicità, ne vogliamo parlare? Milioni di cervelli per migliaia di anni hanno provato a darne spiegazioni, e ad un tratto, mater in fabula, arriva lei e mi concettualizza gli stati d’umore, teorizza il mio spleen e millanta antidoti per il veleno che da mesi mi infetta il corpo e l’anima. Non posso darle ragione, ma nemmeno darle torto. In fondo neppure io mi conosco così bene. Neanche il sottoscritto riesce a trovare uno straccio di spiegazione alla sua condizione. E mi stupirebbe alquanto il fatto che potessi riuscire a farlo un giorno. Torno con la mente nel lontano anno duemila, e vedo una discussione sulla felicità con il mio allora professore di filosofia aka Michele Diegoli. Quelle battute scambiate con appassionata vis verbale in orario extrascolastico mi si sono tatuate sui recettori neuronali, e le porterò orgogliosamente con me fino all’ultimo bip sull’ encefalogramma. Ricordo gli spunti buonisti di Seneca, ricordo gli aforismi da orgasmo pseudo-luterano di Russel. Ricordo quella gran frase di Albert Einstein, ancora vivida nella mia mente (“Se vuoi una vita felice, devi dedicarla a un obiettivo, non a delle persone o a delle cose”). Ricordo il cinismo di Schopenhauer, che diceva tramite la bocca di Mike: “La sola felicità è quella di non nascere”. Il mio precettore era, da buon cristiano cultore della vita, di visione diametralmente opposta. Io invece mi trovavo più d’accordo con il buon Arthur. E lo sono ancora adesso. Perché in fondo la felicità terrena equivale a (troppo) pochi attimi della nostra esistenza. La felicità spirituale extraterrena forse è una beffa colossale (ma questo lo scopriremo solo chiudendo gli occhi per sempre). Perché in fondo “la felicità ti sfiora appena, e poi se ne va” aka Gianluca Grignani non è poi così stupido come sembra. La felicità di ognuno di noi si realizza e si consolida sulla infelicità di altre persone aka Turgenev batte Seneca cinque a zero. La mia felicità non potrà mai soprassedere la mia tremenda inettitudine aka Nicolò Cascinu batte Zeno Cosini cinque a zero (ma ai tempi supplementari). I molti “boh” e i troppi “non lo so” scandiscono le mie giornate come tanti sassolini che scendono vorticosamente lungo una clessidra di alabastro dannatamente piccola. Una bottiglia di Malvasia di discreta annata giace vuota accanto al mio laptop, in quanto stasera si è gentilmente offerta a divenire vittima sacrificale della mia avidità. Forse mi aiuterà ad allontanare la malsana voglia di vedere programmi o film inutili alla televisione. Forse mi servirà da lucchetto per chiudere le porte ai demoni che mi fanno visita durante la notte. Oggi uno stupido e impossibile messaggio sul MioSpazio mi ha reso felice per un decimo di secondo. Magari è proprio questo il segreto della felicità costante, essere totalmente ingenui e credere nell’impossibile, come da piccoli si crede alle favole. Il fatto è che sono cresciuto troppo velocemente. Il mio Babbo Natale è diventato un vecchiaccio annoiato. La mia principessa è stata divorata viva dal drago, ed io sono rimasto un rospo cinico e troppo spesso ignorato. Sembrerà banale, ma le uniche cose in cui credo ora sono le cozzaglie di sillabe, vocali e consonanti proposte dai miei piccoli eroi in carne ed ossa. E’ in loro che bramo la mia salvezza. E’ in loro che ritrovo la condizione mia e di molti altri. Ci trovo umanità, pregio che difficilmente si trova in giro ultimamente. Ad esempio, un canuto cantautore con la erre moscia ed il vizio dell’alcol può essere molto più affascinante di una Bella (ma) Addormentata nel Bosco, non trovate?
Gianni



Canzone Quasi D’Amore


Non starò più a cercare parole che non trovo
per dirti cose vecchie con il vestito nuovo,
per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro
e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo...

O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti
o che per le mie navi son quasi chiusi i porti;
io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi,
non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei piedi...

Queste cose le sai perchè siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno dei medesimi mali,
perchè siam tutti soli ed è nostro destino
tentare goffi voli d' azione o di parola,
volando come vola il tacchino...

Non posso farci niente e tu puoi fare meno,
sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno
e di questa parola io quasi mi vergogno,
ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno...

Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa
a ricercare i visi che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato...

Tutto questo lo sai e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia
perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri,
saggi, falsi, sinceri... coglioni!

Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata?
Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro non vale...

D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa, pago le mie illusioni,
fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi,
aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare... grattarsi!
(Francesco Guccini)

martedì, luglio 03, 2007

Le canne a 15 anni no... le anfetamine nell'infanzia....certo!!!

Il testo che riporto qui sotto è preso integralmente da www.prontoconsumatore.it e rappresenta una delle notizie più scioccanti che ho letto in tutto questo periodo. Per certi versi, somiglia alla trama di uno di quei film di fantascienza americani che, appena trovi in tv, inizi uno zapping conpulsivo pur di evitarli.
Tuttavia, in questo caso, è tutto vero; sono fatti accaduti realmente e la conclusione che viene spontanea appena letto e avendo osservato con attenzione gli effetti collaterali è:"ma come cazzo si fa a proibire la cannabis e permettere tutta questa roba?".
Io consiglio ai venditori di marijuana di unirsi e creare una enorme multinazionale con dei lobbisti con le palle. Dopo questo cambiamento, sicuramente, nei supermercati la troveremo al posto dell'aspirina.
L'evento raccapricciante, tra l'altro, parte da una malattia molto rara nei bambini...tenetevi forte...la "sindrome da iperattività"; che uno dice, vabbeh, ce l'ha mio nonno di 90 anni che si tromba la donna delle pulizie e la badante, magari mezza pillola una tantum per calmarlo gliela dò.
Invece no, questi geni della medicina l'hanno riscontrata nei bambini. Ne avranno come minimo beccati dieci a giocare a pallone in cortile e avranno sentenziato: qua serve un farmaco potentissimo per calmare questi scalmanati.
Ma sì, poi chissenefrega se dopo averglielo somministrato gli viene tachicardia, depressione, dolori al petto,convulsioni... per citarne solo qualcuno a caso...



Il Tar respinge il ricorso di “Giù le mani dai bambini”: Ritalin in commercio

Il Ritalin, discusso farmaco per bambini a base anfetaminica, sarà disponibile in commercio, così come deliberato dal Ministero della Salute. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta dell'associazione “Giù le mani dai bambini” di sospendere il provvedimento con il quale il Ministero ha approvato l'immissione in commercio del farmaco.
Il Ritalin, farmaco per bambini a base anfetaminica al centro di mille polemiche, sarà disponibile in commercio, così come deliberato dal Ministero della Salute. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta dell'associazione ”Giù le mani dai bambini” di sospendere il provvedimento di immissione in commercio del farmaco.

Il Ritalin è al centro di innumerevoli polemiche in quanto la sua molecola appartiene al gruppo delle anfetamine, sostanze universalmente riconosciute come droghe pericolose anche per gli adulti (e infatti illegali). Dall’introduzione del Ritalin, sono stati documentati ben 160 casi di morte da assunzione del farmaco, 2993 casi di reazioni avverse anche gravi e centinaia di migliaia di casi di dipendenza in tutto assimilabile a quella da anfetamine. Alcuni studi hanno anche ipotizzato un forte potenziale cancerogeno della sostanza. Si capisce quindi l’alzata di scudi di associazioni e operatori del settore, che non è stata tuttavia sufficiente a bloccare l’introduzione in Italia del farmaco. Se i sostenitori del Ritalin sostengono che in Italia la somministrazione del farmaco sarà controllata e non selvaggia come negli Usa, i suoi oppositori, oltre a ribattere sulla evidente pericolosità della sostanza, esprimono anche forti dubbi sull’effettiva esistenza dell’ADHD, la patologia che il Ritalin dovrebbe curare.

I bambini dalla sindrome ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ovvero “sindrome da iperattività”) sono iperattivi, deconcentrati, assumono comportamenti che il genitore fa difficoltà a gestire. Occorre però prestare attenzione al fatto che non si tratta di una malattia in senso stretto ma di una serie di comportamenti che sono etichettati come sindrome da iperattività. In sintesi, l’ADHD è un disturbo psichiatrico caratterizzato da deficit di attenzione, impulsività e iperattività. Secondo i ricercatori il disturbo può avere una causa genetica, anche se tale tesi è smentita dal fatto che ad oggi non è stato individuato alcun fenotipo per l'ADHD. In molti casi si registra una remissione spontanea dei sintomi con l’avanzare dell'età del soggetto, anche in pazienti non sottoposti a terapia. Secondo altri ricercatori, semplicemente, la sindrome da iperattività non è una malattia.

Secondo il dottor Fred Baughman, neurologo infantile e membro dell'American Academy of Neurology, “la psichiatria biologica in quarant’anni non ha mai confermato l'esistenza di anomalie, "squilibri chimici" o disturbi "neurologici", "biologici" o "genetici" in una sola delle sue diagnosi o delle condizioni di cui afferma l'esistenza”. Tale tesi è sostenuta anche da una parte significativa della comunità scientifica italiana: la professoressa Emilia Costa (prima Cattedra di Psichiatria dell'Università "La Sapienza" di Roma) afferma infatti che la diagnosi di ADHD è inconsistente, e non giustifica il trattamento farmacologico.

Trattamento che avverrebbe in questo caso con un farmaco che presenta impressionanti effetti collaterali; lo psichiatria Peter Breggin riferisce infatti i seguenti effetti collaterali da Ritalin:

Funzioni Cardiovascolari: Palpitazioni - Tachicardia - Ipertensione - Aritmia cardiaca - Dolori al petto - Arresto cardiaco

Funzione cerebrali e mentali: Mania, psicosi, allucinazioni - Agitazione, ansia, nervosismo - Insonnia - Irritabilità, ostilità, aggressione - Depressione, ipersensibilità emozionale, pianto facile, introversione - Riflessi ridotti - Confusione - Perdita di spontaneità emozionale - Convulsioni - Comparsa di tic nervosi

Funzioni gastrointestinali: Anoressia – Nausea e vomito - Mal di stomaco, crampi - Bocca arida - Costipazione, diarrea

Funzioni endocrine e metaboliche: Disfunzione della ghiandola pituitaria, alterazione della produzione dell'ormone della crescita e della prolattina - Perdita di peso - Arresto o ritardo della crescita

Altre funzioni: Visione sfumata - Mal di testa - Insonnia - Depressione - Iperattività e irritabilità - Peggioramento dei sintomi caratteristici dell' ADHD - Ridotta capacità di comunicare e socializzare - Aumento del gioco solitario e diminuzione del periodo complessivo di gioco - Tendenza ad essere socialmente inibito, passivo e sottomesso - Piattezza emozionale.

lunedì, giugno 25, 2007

Senza parole, Pinotto



Nella redazione di Playboy, probabilmente, avranno trovato la modella non perfetta per la foto in questione e hanno scelto di ritoccarla.
Tuttavia, hanno dimenticato una parte abbastanza visibile del corpo umano, soprattutto quando si indossa un bikini...
I lettori della rivista, a seguito dello strafalcione, si sono infuriati e pretendono, d'ora in poi, di poter vedere nelle foto ragazze reali e non corpi perfetti ritoccati al computer.
Beh, secondo alcuni punti di vista, il ritocco con i programmi di grafica alle foto non è poi così negativo.
Chiedete a qualche politico italiano l'effetto sulla sua immagine se le modifiche tramite pc venissero eliminate...

martedì, giugno 19, 2007

Ragnatele sulla Moratti

Hanno recintato le Colonne di San Lorenzo, uno dei pochi ritrovi estivi nelle nottate milanesi. Per di più, lo hanno fatto senza creare valide alternative, cercando probabilmente di ottenere un fenomeno Cocoon all'inverso ovvero che i giovani della nostra città diventino rapidamente dei sedentari ottantenni senza pretese goliardiche e con poca voglia di fare casino.
I vertici della politica milanese, però, non avevano tenuto conto di un supereroe che è venuto a salvarci. Qua sotto c'è il link del video della sua impresa...

Video Spiderman

Per reagire tutti insieme a questa decisione assurda, il 30 giugno 2007, in piazza Leonardo a Milano, zona Politecnico, dalle 22 fino a tarda notte, si organizza il Botellon.
Il Botellon è una tradizione spagnola che viene importata a Milano per cercare di riunire più persone possibile(in Spagna sono arrivati anche a 30.000) e far capire a coloro che vogliono vederci chiusi in casa che sappiamo divertirci senza spendere 30 euro per andare in discoteca.
Per cui basta poco: una bottiglia di vodka lemon, di vino o di cuba libre magari con una chitarra o uno jambè ma soprattutto con tanta voglia di far festa.
Perchè secondo me è meglio un cuba oggi(o il 30 giugno) che una Moratti domani.

lunedì, giugno 18, 2007

Buy or Die!!! Gli inviti all'ascolto di Gianni




Hopesfall: Magnetic North (Trustkill 2007)
Voto: 9



Torniamo un pochino indietro nel tempo. E’ passato quasi un lustro da quando il buon Bedo mi mise tra le mani quel gran capolavoro chiamato “The Satellite Years”. Quel disco mi ha emozionato, l’ho amato alla follia, con le orecchie e con il cuore, e tuttora gli attribuisco un gran valore sia artistico che affettivo. Due anni dopo fu partorito “A Types”, un full-lenght di discutibile qualità, vuoi per le melodie a tratti (fin troppo) ripetitive, vuoi per le linee vocali (fin troppo) pulite, vuoi per la struttura (fin troppo) scontata di alcuni brani. Il futuro degli Hopesfall sembrava così assumere i grigi contorni di una band che avrebbe avuto poco da dire e da dare a critica e fans, ma per fortuna tutto questo è stato scongiurato da “Magnetic North”. Un lavoro audace e sopraffino, profondo e grintoso. I cinque musicisti del North Carolina hanno deciso di comune accordo di togliersi di dosso ogni possibile etichetta, per andare ad esplorare più territori sonori possibili. C’è davvero di tutto. Ci sono sentori di alternative rock, grunge, metal, pop, senza però scordarsi di quel post-core emozionale da cui sono partiti e che li ha resi famosi. “Rx Contender The Pretender” dà il miglior inizio alle danze, ha la stessa nervosità che puoi trovare nei dischi dei Glassjaw, ti schiaffeggia con quelle esplosioni di rabbia che tanto ricordano “The Satellite Years”. “Swamp Kittens” sorprende per le molteplici soluzioni e per gli incantevoli bridges. Le tracce “Cubic Zirconians Are Forever” e “East of 1989; Battle Of The Bay” sono i momenti più soft di questo aeroso excursus sonoro, ma meritano particolare attenzione per le preziose ed avvolgenti trame strumentali di cui sono intessute. “Secondhand Surgery” ha quel classico ritornello che ti entra in testa e non si scolla più. Degni di nota anche i tre interludi della durata di circa un minuto ciascuno, davvero un ottimo collante che, unendo in maniera saggia le canzoni, dà ampio respiro e continuità al viaggio nel “Nord Magnetico”. L’impianto ritmico per tutta la durata del disco è da applausi a scena aperta. Mr. Jay Forrest sforna liriche intense e stavolta sembra sentirsi a proprio agio sia con le melodie che con gli impeti scream, mentre i due chitarristi Joshua Brigham e Dustin Nadler si intrecciano in arpeggi soavi e “spacey”, dilatando le atmosfere e cancellando i confini spazio-temporali. “Magnetic North” non può emulare gli antichi fasti sopraccitati, ma è comunque un disco da avere assolutamente, da assaporare in ogni suo singolo riff, in ogni singolo cambio di tempo. Chi mai può riuscire a trovare equilibrio e carisma su quel discrimine sottile che sta tra undergound e mainstream? Beh, cari amici, la risposta è una e una sola: gli Hopesfall!
Gianni

Website: www.hopesfall.com
Myspace: www.myspace.com/hopesfall

venerdì, giugno 15, 2007

Senza parole, Pinotto


Il co-autore di questo blog voleva tenerci nascosto il suo lavoro all'ippodromo.
Dopo ricerche spasmodiche e grazie all'aiuto di qualche paparazzo amico di Corona, tuttavia, siamo riusciti a scoprirlo...

martedì, giugno 12, 2007

Marketting





Marketting, ovvero un termine che denota la prostituzione nelle interviste di mercato. Nessuna attività al giorno d'oggi si avvicina alla marchetta quanto l'intervista di gruppo su marche o prodotti di consumo. E come nel caso del lavoro di strada l'intervistato deve essere disponibile su tutto e pronto a qualunque cosa.
In che senso?Beh nel mio in questi casi:
Non usi il cellulare preferisci il telefono di casa, chiami solo col cellulare, mangi caramelle, mangi gelati, mangi le merendine mulino bianco che sono il tuo dolce preferito, compri la Gazzetta tutti i giorni con gli inserti utili ed economici da 9 euri e 90, non usi i mezzi Atm perchè sono sporchi per questo hai comprato lo scooter, hai l'abbonamento ai mezzi perchè sono comodi ed efficienti, bevi birra e ne conosci quasi tutte le marche, fai sport tutti i giorni conduci una vita sana e consumi Gatorade, ti piace così tanto che te ne fanno provare 8 tipi diversi alle 8 e 15 di mattina roba da correre la Stramilano a gattoni, pur essendo un ragazzo usi collanine, anelli al pollice, braccialetti che cambi ogni giorno, quando entri nei negozi di abbigliamento noti solo la Puma, per questa volta, altre volte noti solo Nike, Adidas o Le Coq Sportif...
Insomma, in pieno stile marchetta, la finzione svolge il ruolo della protagonista.
Il tutto per ben 10 euri di buoni benzina all'ora, a volte mi viene il dubbio che, fingere per fingere, varebbe la pena comprare una bella tuta da benzinaio, aspettare il primo pirla che fa 20 euro di benza alla macchina e scappare coi soldi.
Almeno, così, i ruoli che dovrei recitare sono solo 2, ladro e centometrista; le altre 100 personalità diverse che ti richiedono nelle interviste, potrei lasciarle a casa.