martedì, dicembre 11, 2007

Pezze...Pinotto

Ieri sera avevo già sentito la notizia per radio, oggi ne ho avuto la conferma dal sito del tg5. Hanno aperto un conto per le vittime della fabbrica di Torino.Articolo Tg5
E' scandaloso che nel nostro paese si cerchi sempre di mettere una pezza più che cercare una soluzione definitiva oltre che giustizia.
Sarebbe opportuno raccogliere anche milioni di euro per quelle famiglie per pagare loro uno studio legale con i controcoglioni che ottenga dalla Thyssen un risarcimento che spetta a persone che non verranno mai ripagate abbastanza per la perdita che hanno subito. Non è di certo la generosità dei cittadini italiani che deve sopperire al cervello mononeurone di dirigenti e responsabili della fabbrica.
Non si può sempre insabbiare tutto, comprare il silenzio e le voglie di rivalsa di famiglie disperate con una raccolta fondi, un contentino per evitare brutte figure.
Certa gente ha il criceto nel cervello con la ruotina che gira per cui ciclicamente ha bisogno degli stessi problemi verso i quali non si trova mai una soluzione.
Si discute per mesi di legge elettorale, di modello tedesco, francese di nomi nuovi di partiti che cambiano slogan perchè non avendo idee non hanno nient'altro da cambiare e come al solito tutto resta nelle mani degli individui singoli.
In Italia ci sono circa 60 milioni di persone, vogliamo pensare che almeno 200 mila donerà almeno 3 euro, per stare bassi; ecco, con quei 600 mila euro tutto verrà messo a tacere. Naturalmente fino al prossimo caso mediatico che ci occuperà le coscienze per 48/72 ore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao sono stefano. sono coinvolto nel caso della tragedia della thyssen. per conto delle famiglie delle vittime. 1 mese e mezzo dopo il tuo post, posso assicurarti che il collegio ha i doppi controcoglioni. dalla mia personale, ti dico che se da un lato (quello delle famiglie) i soldi non porteranno indietro i mariti e padri nè allevieranno le sofferenze, dall'altro (quello del'industria) gli stessi soldi potrebbero dare una mazzata al modo attuale, generalizzato e vergognoso, di preoccuparsi di "sicurezza" sul lavoro...