martedì, luglio 03, 2007

Le canne a 15 anni no... le anfetamine nell'infanzia....certo!!!

Il testo che riporto qui sotto è preso integralmente da www.prontoconsumatore.it e rappresenta una delle notizie più scioccanti che ho letto in tutto questo periodo. Per certi versi, somiglia alla trama di uno di quei film di fantascienza americani che, appena trovi in tv, inizi uno zapping conpulsivo pur di evitarli.
Tuttavia, in questo caso, è tutto vero; sono fatti accaduti realmente e la conclusione che viene spontanea appena letto e avendo osservato con attenzione gli effetti collaterali è:"ma come cazzo si fa a proibire la cannabis e permettere tutta questa roba?".
Io consiglio ai venditori di marijuana di unirsi e creare una enorme multinazionale con dei lobbisti con le palle. Dopo questo cambiamento, sicuramente, nei supermercati la troveremo al posto dell'aspirina.
L'evento raccapricciante, tra l'altro, parte da una malattia molto rara nei bambini...tenetevi forte...la "sindrome da iperattività"; che uno dice, vabbeh, ce l'ha mio nonno di 90 anni che si tromba la donna delle pulizie e la badante, magari mezza pillola una tantum per calmarlo gliela dò.
Invece no, questi geni della medicina l'hanno riscontrata nei bambini. Ne avranno come minimo beccati dieci a giocare a pallone in cortile e avranno sentenziato: qua serve un farmaco potentissimo per calmare questi scalmanati.
Ma sì, poi chissenefrega se dopo averglielo somministrato gli viene tachicardia, depressione, dolori al petto,convulsioni... per citarne solo qualcuno a caso...



Il Tar respinge il ricorso di “Giù le mani dai bambini”: Ritalin in commercio

Il Ritalin, discusso farmaco per bambini a base anfetaminica, sarà disponibile in commercio, così come deliberato dal Ministero della Salute. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta dell'associazione “Giù le mani dai bambini” di sospendere il provvedimento con il quale il Ministero ha approvato l'immissione in commercio del farmaco.
Il Ritalin, farmaco per bambini a base anfetaminica al centro di mille polemiche, sarà disponibile in commercio, così come deliberato dal Ministero della Salute. Il Tar del Lazio ha infatti respinto la richiesta dell'associazione ”Giù le mani dai bambini” di sospendere il provvedimento di immissione in commercio del farmaco.

Il Ritalin è al centro di innumerevoli polemiche in quanto la sua molecola appartiene al gruppo delle anfetamine, sostanze universalmente riconosciute come droghe pericolose anche per gli adulti (e infatti illegali). Dall’introduzione del Ritalin, sono stati documentati ben 160 casi di morte da assunzione del farmaco, 2993 casi di reazioni avverse anche gravi e centinaia di migliaia di casi di dipendenza in tutto assimilabile a quella da anfetamine. Alcuni studi hanno anche ipotizzato un forte potenziale cancerogeno della sostanza. Si capisce quindi l’alzata di scudi di associazioni e operatori del settore, che non è stata tuttavia sufficiente a bloccare l’introduzione in Italia del farmaco. Se i sostenitori del Ritalin sostengono che in Italia la somministrazione del farmaco sarà controllata e non selvaggia come negli Usa, i suoi oppositori, oltre a ribattere sulla evidente pericolosità della sostanza, esprimono anche forti dubbi sull’effettiva esistenza dell’ADHD, la patologia che il Ritalin dovrebbe curare.

I bambini dalla sindrome ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ovvero “sindrome da iperattività”) sono iperattivi, deconcentrati, assumono comportamenti che il genitore fa difficoltà a gestire. Occorre però prestare attenzione al fatto che non si tratta di una malattia in senso stretto ma di una serie di comportamenti che sono etichettati come sindrome da iperattività. In sintesi, l’ADHD è un disturbo psichiatrico caratterizzato da deficit di attenzione, impulsività e iperattività. Secondo i ricercatori il disturbo può avere una causa genetica, anche se tale tesi è smentita dal fatto che ad oggi non è stato individuato alcun fenotipo per l'ADHD. In molti casi si registra una remissione spontanea dei sintomi con l’avanzare dell'età del soggetto, anche in pazienti non sottoposti a terapia. Secondo altri ricercatori, semplicemente, la sindrome da iperattività non è una malattia.

Secondo il dottor Fred Baughman, neurologo infantile e membro dell'American Academy of Neurology, “la psichiatria biologica in quarant’anni non ha mai confermato l'esistenza di anomalie, "squilibri chimici" o disturbi "neurologici", "biologici" o "genetici" in una sola delle sue diagnosi o delle condizioni di cui afferma l'esistenza”. Tale tesi è sostenuta anche da una parte significativa della comunità scientifica italiana: la professoressa Emilia Costa (prima Cattedra di Psichiatria dell'Università "La Sapienza" di Roma) afferma infatti che la diagnosi di ADHD è inconsistente, e non giustifica il trattamento farmacologico.

Trattamento che avverrebbe in questo caso con un farmaco che presenta impressionanti effetti collaterali; lo psichiatria Peter Breggin riferisce infatti i seguenti effetti collaterali da Ritalin:

Funzioni Cardiovascolari: Palpitazioni - Tachicardia - Ipertensione - Aritmia cardiaca - Dolori al petto - Arresto cardiaco

Funzione cerebrali e mentali: Mania, psicosi, allucinazioni - Agitazione, ansia, nervosismo - Insonnia - Irritabilità, ostilità, aggressione - Depressione, ipersensibilità emozionale, pianto facile, introversione - Riflessi ridotti - Confusione - Perdita di spontaneità emozionale - Convulsioni - Comparsa di tic nervosi

Funzioni gastrointestinali: Anoressia – Nausea e vomito - Mal di stomaco, crampi - Bocca arida - Costipazione, diarrea

Funzioni endocrine e metaboliche: Disfunzione della ghiandola pituitaria, alterazione della produzione dell'ormone della crescita e della prolattina - Perdita di peso - Arresto o ritardo della crescita

Altre funzioni: Visione sfumata - Mal di testa - Insonnia - Depressione - Iperattività e irritabilità - Peggioramento dei sintomi caratteristici dell' ADHD - Ridotta capacità di comunicare e socializzare - Aumento del gioco solitario e diminuzione del periodo complessivo di gioco - Tendenza ad essere socialmente inibito, passivo e sottomesso - Piattezza emozionale.

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