sabato, novembre 03, 2007

Corrono i milanesi, Pinotto

Provate a piantare i piedi e fermarvi a Milano in un giorno lavorativo e in un orario che non sia la pausa pranzo e vi accorgerete del significato delle parole di Battisti “come può uno scoglio arginare il mare?”. Corrono tutti in questa me…tropoli che ci circonda. Non vengono risparmiati nemmeno i bambini all’uscita della scuola sono attaccati alle turbomamme che con la mano li trascinano verso tempi record sui 60 metri che se i ragazzini li ripetono ai giochi della gioventù passano 5 giorni ai test antidoping. La sorpresa che non ti aspetti è veder correre gli over 65 che entrano con lo sconto al cinema e a teatro ma ti sorprendi a cronometrare i tempi che fanno ancora sulla tratta esselunga-casa/casa-esselunga, a volte vedi il ragazzo che magari allunga la mano per farli attraversare ma loro nulla una botta secca accompagnata da un levatidaicoglioni e via con questo sidecar mezzo uomo e mezzo carrellino della spesa.
Il passaggio successivo riguarda però il cibo tutti questi maratoneti d’asfalto questa tribù di Mennea dopo le fatiche podistiche torna a casa e si nutre, ma quanto si nutre! Subentra un circolo vizioso per cui non sai se corrono perché hanno mangiato troppo e mangiano troppo perché corrono. I supermercati si sono indebitati, cosa che uno pensa per fare ordini nuovi di cose che poi la gente non comprerà? no chiaramente, per comprare carrelli nuovi più grossi e più capienti. Circa vent’anni fa quando il peso ancora me lo permetteva mia madre mi poggiava sul seggiolino rosso del carrello ora com'è ‘sta storia che io al supermarket ci vedo le madri con “bambascioni” di trentenni sulla sediolina rossa?
La coda alle casse è un altro campanello d’allarme, la piccola ancora di salvezza della signorina col cartello davanti max 10 pezzi vedeva davanti a sé qualche anno fa serpentine di persone che partivano dal banco macelleria in fondo. Ora la signorina è nonna e accoglie solo operai in pausa pranzo che prendono un panino, una scatola di prosciutto, un formaggio, un brick di tavernello, una birra, un pacchetto di cicche, una rivista v.m.18 e un caffè borghetti cosa che anche loro ci stanno dentro per un pelo. Gli altri hanno dimenticato questa possibilità anzi si sussurra che apriranno una cassa oltre i 1000 pezzi sotto forte spinte delle casalinghe che avendo ottenuto più di 10 milioni di punti fidaty ora detengono il 51% delle azioni esselunga cosa che uno si è fatto 13 anni di scuola 5 di università e 2 di master per un totale di 200 mila euro per lavorarenelmarketingdiunadellepiùimportantiaziendedidstribuzionealdettaglio
italiane e invece bastava far spendere la stessa cifra alla madre per contare qualcosa in più. Ora come farà a non poter più pronunciare quella stupenda frase agli amici ma dover dire sonoilsottopostodiunachehacompratoyogurtdieteticicibopercanie4saltiinpadellaper20anni
eoraprendeledecisioniinaziendaalpostomio?
Credo che questo problema verrà risolto dall’analista a 50 euro l’ora oppure anche lui come milioni di milanesi sceglierà di correre perché la verità nonché la soluzione al dilemma della corsa é che qui tutti non corrono, scappano; ovvero cercano di lasciarsi dietro tutti i miliardi di problemi che da tempo sembrano inseguirli il mutuo, le vacanze, le rate della macchina, il corso di pianoforte della figlia, le ripetizioni di matematica a 40 euro l’ora, il capo bastardo, il sottoposto bastardo, la segretaria stupida, il computer che s’inceppa, l’extracomunitario, il comunista, i rom, il terrorista e fin qua tutto ok perché i soggetti citati sono lenti ma il vero cruccio dei milanesi subentra quando il problema da lasciarsi alle spalle è keniota ebbene lì sono cazzi poiché quando vi raggiunge(e vi prende, vi prende) vi accorgerete che sono cazzi veramente non perché sono più di uno ma perché è semplicemente il vostro per 2.

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