domenica, giugno 15, 2008

Buy or Die!!! Gli inviti all'ascolto di Gianni



Le luci della centrale elettrica: Canzoni da spiaggia deturpata
(La Tempesta 2008)
Voto: 10



Quando ci si sgrana i timpani con un lavoro del genere, si ha subito una certezza ed una consapevolezza. La certezza che a volte nel sottobosco indie italiano possano violentemente sbocciare dei rari fiori del male, e la consapevolezza che si stanno ricevendo dieci pugnalate nel cuore. Sotto le luci della centrale elettrica si nascondono gli artefici di questo lancinante poema da gioventù post atomica: Vasco Brondi, un “vecchio” ventiquattrenne di Ferrara, e la sua migliore amica a sei corde comprata a rate. Potrei anche dare in parte ragione a chi pensa che la proposta cantautoriale che Vasco vuole diffondere sia figlia illegittima della tradizione degli urlatori italiani e della folle genialità di Giovanni Lindo Ferretti, ma vi assicuro che questo disco ha molto di personale e tantissimo di originale. Già. Personale e originale. Primo: la puntigliosa produzione di Giorgio Canali e l’artwork realizzato dal fumettista Gipi fanno capire che il progetto è sentito, tutt’altro che sterile e fine a sé stesso. Secondo: trovatemi nel mainstream italico un solo artista qualsiasi che abbia il coraggio di sputare in faccia il nostro disembedding generazionale, la realtà del malessere che ci circonda, e lo faccia fottendosene totalmente della struttura classica di insipide canzoni da classifica, delle melodie forzate, dei ritornelli e dei bridges anonimi prodotti in serie apposta per compiacere l’udito di un pubblico abituato all’evasione e mai alla riflessione.
Queste piccole ma profonde passeggiate su spiagge deturpate tentano di proteggerti “dai lacrimogeni e dalle canzoni inutili”, ma possono fare male proprio come le parole che non vuoi pronunciare, come certe frasi che non vuoi stare a sentire. Tutto questo diviene un fumetto a metà tra il cyberpunk e il contemporaneo accompagnato da due accordi messi in croce (in tutti i sensi), una storia dove i protagonisti sono i luoghi e le figure/vittime del terzo millennio. Non mancano madonne anoressiche che non ridono più, platani decapitati, spacciatori tunisini, paracadute con i buchi di sigaretta, stelle cianotiche, amori interinali, cassonetti in fiamme che fanno un odore strano (vi ricorda qualcosa di attuale?), la gigantesca scritta Coop che svetta sopra i nottambuli e fa rimpiangere il fatto che “i CCCP non ci sono più da un bel po’”, ponti distrutti, fumo che odora di paraffina, centrali a turbogas, ragazzi “egocentrici come i gatti scappati dai condomini” che si sconvolgono per ammazzare il tempo, che vanno a Londra “a dimagrire”, che “rifanno le tette” ai loro progetti scadenti e urlano al cielo malconcio: “Cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?”.
Cari amici, Vasco Brondi rappresenta la concreta risposta a chi crede che “i vecchi tempi dei grandi cantautori” siano ormai andati e irrecuperabili.
La sua risposta è un disco acuto e disperato, polemico ma disincantato, poetico e dannato, che sa di smog e sigarette, che se ne sbatte delle regole ingessate del mercato discografico e gioca d’azzardo con la libertà espressiva.
In una sola parola…folgorante!
Gianni


Website: http://lelucidellacentraleelettrica.blogspot.com
Myspace: www.myspace.com/lelucidellacentraleelettrica

3 commenti:

Anonimo ha detto...

mentre parecchi facevano l'università, alcuni si impiccavano in garage lasciando come ultime volontà le poesie di Vian...

bello!

(rebecca,amministratrice del gruppo facebook "andiamo a vedere le luci")

Anonimo ha detto...

"faremo dei Raveeeee sull'Enterpriseeeeeee"

ciao anch'io vengo dal gruppo di facebook :P
che dire, ottima recensione... e Vasco è un grande! un saluto.
Tiziana

GianniePinotto ha detto...

Grazie, sono loosingato!!
Spammerò il gruppo di feisbuk per farlo crescere a dismisura :)
Nico aka Gianni