venerdì, giugno 09, 2006

ITALIA IMBAVAGLIATA












Ieri sera Beppe Grillo ha riunito al Teatro Carcano di Milano alcuni dei personaggi che, per motivi vari, sono scomparsi dal mondo televisivo. In pratica, i CENSURATI.
Sul palco erano presenti: Marco Travaglio, Antonio Cornacchione, Antonio Di Pietro, Natalino Balasso, Oliviero Beha, Tana de Zulueta e Gianni Barbacetto.
Il concetto fondamentale emerso è che, per la situazione vigente nel nostro Paese, i censurati non sono loro, siamo noi. E’ a noi che le informazioni arrivano in modo distorto, quando arrivano; siamo noi che riceviamo informazioni da un programma come “Secondo voi”, in cui Mediaset fa credere alla gente che lo guarda (spero poca) che Del Debbio sia un opinionista. Al contrario, egli risulta essere, tramite ricerche su internet, un consulente di Forza Italia nonché uno degli ideatori del partito; quando si dice un opinionista al di sopra delle parti…
Ogni giorno circa 24 milioni di italiani guardano la televisione e molti di essi incamerano, attraverso essa, le uniche informazioni di cui ritengono di avere bisogno. Non che i giornali diano una grossa mano per certi versi.
Oggi su Repubblica l’incontro compare in un box che non supera le 800 battute. Per capirci meglio lo stesso spazio che, più avanti nel giornale, viene dato ai cani antibomba presenti nell’albergo della Nazionale Italiana di calcio.
Per modificare tale situazione l’onorevole dei Verdi Tana de Zulueta ha esposto la proposta di una legge di iniziativa popolare per cambiare la televisione pubblica in Italia. L’obiettivo principale è quello di regolamentare la materia per assicurare il pluralismo, la libertà, l’obiettività, la correttezza e l’imparzialità delle trasmissioni di reti pubbliche e private, sottraendo il servizio pubblico all’ingerenza dei partiti. In sostanza, servono 50.000 firme entro la metà di luglio. Al momento ne sono state raccolte solo 35.000, per maggiori informazioni e per capire dove si può firmare c’è un sito internet: www.perunaltratv.it .
Le adesioni dimostrano la serietà del progetto e si nota, sul volantino informativo, che oltre ai presenti hanno aderito personaggi come Margherita Hack, Enzo Biagi, Paul Ginsborg, Giovanni Veronesi, Antonio Tabucchi, Carlo Verdone, Fernan Ozpetek, Sergio Castelitto, i fratelli Guzzanti, Lucio Dalla, Elio e le Storie Tese, Paolo Rossi, Lella Costa, Alessandro Haber, Claudio Amendola e Francesca Neri. Insieme a tanti altri che renderebbero la televisione italiana sicuramente migliore.
Si è parlato anche del referendum del 25 e 26 giugno ma su questo argomento le parole più adatte sono sicuramente quelle scritte da Beppe Grillo sul suo blog.
“Immaginatevi i costituenti come una squadra di calcio, di cui allo stadio gli altoparlanti leggono la formazione.
La squadra del 1948: De Gasperi, Moro, La Pira, Rossetti, Lazzati , Croce, Einaudi, Valiani, Calamandrei, Parri, Nitti, Saragat, Pertini, Nenni, Togliatti, Amendola, Terracini.
La squadra del 2005: Berlusconi, Previti, Dell’Utri, Tremonti, Berruti, Bondi, Schifani, Sgarbi, Bossi, Borghezio, Calderoli, Castelli, La Russa, Fini, Nania.
Buona parte dei nomi della prima squadra sono nelle enciclopedie, non solo in quelle italiane. Buona parte dei nomi della seconda sono negli elenchi degli indagati, dei patteggiati, dei condannati.
In un Paese normale i giocatori della prima squadra sarebbero custoditi nella memoria e nella stima di ogni cittadino. In un Paese normale molti dei giocatori della seconda squadra sarebbero custoditi da guardie o da infermieri professionisti.
Un italiano famoso disse che un tempo il 10% dei parlamentari erano il meglio del Paese, il 10 % il peggio e il resto rappresentava il livello medio della popolazione.
E’ curioso che la Costituzione del 1948 sia stata scritta dal 10% dei migliori e quella del 2005 dal 10 % dei peggiori. Nell’Italia della ricostruzione gli italiani c’erano: leggevano più giornali di oggi, gli iscritti ai partiti erano il triplo di oggi. Nell’Italia della demolizione, gli italiani sembrano assenti.
L’Italia da patria del diritto è diventata la patri del rovescio, gli avvocati giudicano i giudici, i fuorilegge scrivono le leggi. E adesso anche la Costituzione.
Ma delle regole della Costituzione sembra interessare poco non solo a Porta a Porta ma anche a metà degli italiani.
Con la modifica di oltre 50 articoli della Costituzione, il precedente Governo ha introdotto un falso federalismo, mettendo in pericolo l’unità nazionale, colpendo elementari diritti dei cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori, indebolendo i poteri di importanti organi costituzionali.
PER QUESTE RAGIONI TI CHIEDIAMO DI VOTARE NO ALLA CONSULTAZIONE POPOLARE CHE SI TERRA’ A GIUGNO 2006.”
Beppe Grillo
Non serve a nulla votare alle elezioni politiche per poi stare 5 anni a braccia conserte sul divano guardando Maurizio Costanzo o Bruno Vespa. E’ necessario darsi da fare e collaborare nelle iniziative possibili per cambiare le cose, poiché, se molti personaggi in Italia sono ormai incollati al loro piedistallo, è necessario spingerlo un po’ dal sotto per farli tremare e fargli capire che si può cadere.
I cittadini sono coloro che devono detenere il potere nel nostro Paese, gli altri sono solo dipendenti.
Pinotto,8 giugno 2006

3 commenti:

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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