venerdì, novembre 30, 2007
Uno su tre ce la fa...
Avevano interpretato insieme, anni fa, con grande successo un remake de Il buono(a sinistra nella foto), il brutto (al centro) e il cattivo (a destra).
Sfortunatamente non sono riusciti a sfondare tutti e tre.
Solo uno è riuscito a entrare nel dorato e luccicante mondo di Hollywood, con un'immedesimazione nella parte assegnata da far rabbrividire anche il Dustin Hoffman de "Il Laureato".
Tutto questo non fa altro che spalancargli le porte dello star system. Ora i copioni fioriranno come i tulipani nelle campagne olandesi.
Tuttavia, il quasi sicuro futuro candidato all'Oscar, ha dichiarato con grande generosità: "anche ora che sono tra i fortunati non mi dimenticherò degli amici con cui ho diviso stanze di ostello che neanche il commisario Rex(il cane) ci avrebbe dormito perchè, quando mi trasferirò a Los Angeles, avrò sicuramente bisogno di loro, un maggiordomo e un autista servono sempre..."
mercoledì, novembre 21, 2007
Le notizie che non ti aspetti...Pinotto
Creano da un giorno all'altro un nuovo partito dalle ceneri di uno che già esisteva(Forza Italia).
Così, una persona normale pensa: "vabbè è la solita vaccata per recuperare qualche voto e mantenere salde le poltrone".
Invece giri per piazza San Babila, il luogo che ha visto nascere il Partito della Libertà, e trovi un volantino, probabilmente un residuo della manifestazione del weekend scorso.
Lo mostro il volantino per far capire il mio stupore:
Appena vista la foto ti coglie quel misto di stupore e incredulità tuttavia pensi, però hanno assoldato veramente le nuove leve, le nuove generazioni.
Questo partito partirà realmente dal basso dalla gente, ha reclutato nelle università e dai ragazzi vuole ricominciare per creare una nuova classe politica.
Lo stupore è dovuto al fatto che per anni ti eri fatto idee politiche su certe persone che poi puff da un giorno all'altro vengono stravolte ma la coerenza si sa è la virtù degli stupidi.
Comunque quel senso di stranezza permane e un volantino che può essere un gioco, uno scherzo, non può confermare una voce.
Così pensi: "cosa meglio di un giornale?". Ti rechi il più rapidamente possibile in un'edicola e già il cuore ti batti a mille per far tacere quella voce che dentro ti suggerisce:"ma no è tutto uno scherzo, non è vero".
Poi compri il quotidiano, il più Libero e indipendente tra i quotidiani, quello che sai ha insita la verità all'interno delle sue pagine macchiate dall'illustre incostro di penne cresciute all'insegna di un giornalismo di inchiesta, al servizio della gente e contro il servilismo verso la classe politica.
Sai che di quel giornale di puoi fidare, sai che una volta sbirciata la prima pagina tutti quei dubbi e quelle angosce taceranno per sempre.
Così lo prendi, senza guardare nè sbirciare lo paghi rapidamente, poi lo apri in un sol colpo e...
Così, una persona normale pensa: "vabbè è la solita vaccata per recuperare qualche voto e mantenere salde le poltrone".
Invece giri per piazza San Babila, il luogo che ha visto nascere il Partito della Libertà, e trovi un volantino, probabilmente un residuo della manifestazione del weekend scorso.
Lo mostro il volantino per far capire il mio stupore:
Appena vista la foto ti coglie quel misto di stupore e incredulità tuttavia pensi, però hanno assoldato veramente le nuove leve, le nuove generazioni.
Questo partito partirà realmente dal basso dalla gente, ha reclutato nelle università e dai ragazzi vuole ricominciare per creare una nuova classe politica.
Lo stupore è dovuto al fatto che per anni ti eri fatto idee politiche su certe persone che poi puff da un giorno all'altro vengono stravolte ma la coerenza si sa è la virtù degli stupidi.
Comunque quel senso di stranezza permane e un volantino che può essere un gioco, uno scherzo, non può confermare una voce.
Così pensi: "cosa meglio di un giornale?". Ti rechi il più rapidamente possibile in un'edicola e già il cuore ti batti a mille per far tacere quella voce che dentro ti suggerisce:"ma no è tutto uno scherzo, non è vero".
Poi compri il quotidiano, il più Libero e indipendente tra i quotidiani, quello che sai ha insita la verità all'interno delle sue pagine macchiate dall'illustre incostro di penne cresciute all'insegna di un giornalismo di inchiesta, al servizio della gente e contro il servilismo verso la classe politica.
Sai che di quel giornale di puoi fidare, sai che una volta sbirciata la prima pagina tutti quei dubbi e quelle angosce taceranno per sempre.
Così lo prendi, senza guardare nè sbirciare lo paghi rapidamente, poi lo apri in un sol colpo e...
venerdì, novembre 16, 2007
Sei lettere sostantivo femminile...
Stasera ho visto la puntata di Annozero in cui si discuteva del caso recente di Gabriele Sandri e, in generale, dell'argomento polizia/forze dell'ordine.
Io, a causa dell'incazzattura e del nervoso, darei una ricostruzione errata dei fatti. Lascio ai link che riporterò più sotto una ricostruzione molto più oggettiva e utile a capire determinate problematiche che qualcuno(in realtà molti)non vuole trattare.
Il primo è un blog di una mamma che ha perso il figlio per asfissia. In realtà, molto probabilmente, è stato soffocato dalla forze dell'ordine.
Questa donna persegue un obiettivo da anni con una tenacia che se fosse presente almeno all'un per cento in una figura istituzionale, l'Italia avrebbe risolto metà dei suoi casini.
Il blog della mamma di Federico
Il secondo sito riguarda un altro genitore presente in trasmissione, il padre di Carlo Giuliani.
Sentire in televisione il nome di Carlo Giuliani mi procura ancora, dopo sei anni, la pelle d'oca. E' inutile spiegare cosa mi ha suscitato la vista di un sito internet tanto chiarificatore come questo:
un pò di verità su Carlo
non proprio uno sparo in aria rimbalzato su estintori e sassi
il sito per Carlo Giuliani: sito ufficiale comitato piazza carlo giuliani.
Non riesco tuttora a capire come si fa a nascondere, a insabbiare, a mistificare in questo modo?Come si fa ad essere padri e lasciare una persona che ha provato i tuoi stessi sentimenti in uno stato di precarietà sulle disgrazie accadutegli?
Molto spesso si dice che dall'Italia ci sia una fuga di cervelli, io credo che più che di fuga bisogna parlare di mancanza perchè la perdita da parte di alcune persone di sensibilità, di umanità di fronte a certe situazioni è disarmante.
Muore un ragazzo e la reazione è a fotocopia.
Politico di destra: la sinistra attacca indegnamente la polizia, si poteva gestire meglio il caso(se la sinistra è al governo).
Politico di sinistra: la destra non sa fare altro che difendere la polizia, dall'alto la gestione è stata disdicevole(se al governo c'era la destra).
Immagino il sollievo di tutti questi genitori che alla fine avendo sofferto la perdita più dolorosa non attendono che un risarcimento morale equivalente a un granello di sabbia.
Ma si sa in Italia quei termini dal significato molto simile che stavano nel vocabolario tra veritismo e verme sono scomparsi del tutto.
Io, a causa dell'incazzattura e del nervoso, darei una ricostruzione errata dei fatti. Lascio ai link che riporterò più sotto una ricostruzione molto più oggettiva e utile a capire determinate problematiche che qualcuno(in realtà molti)non vuole trattare.
Il primo è un blog di una mamma che ha perso il figlio per asfissia. In realtà, molto probabilmente, è stato soffocato dalla forze dell'ordine.
Questa donna persegue un obiettivo da anni con una tenacia che se fosse presente almeno all'un per cento in una figura istituzionale, l'Italia avrebbe risolto metà dei suoi casini.
Il blog della mamma di Federico
Il secondo sito riguarda un altro genitore presente in trasmissione, il padre di Carlo Giuliani.
Sentire in televisione il nome di Carlo Giuliani mi procura ancora, dopo sei anni, la pelle d'oca. E' inutile spiegare cosa mi ha suscitato la vista di un sito internet tanto chiarificatore come questo:
un pò di verità su Carlo
non proprio uno sparo in aria rimbalzato su estintori e sassi
il sito per Carlo Giuliani: sito ufficiale comitato piazza carlo giuliani.
Non riesco tuttora a capire come si fa a nascondere, a insabbiare, a mistificare in questo modo?Come si fa ad essere padri e lasciare una persona che ha provato i tuoi stessi sentimenti in uno stato di precarietà sulle disgrazie accadutegli?
Molto spesso si dice che dall'Italia ci sia una fuga di cervelli, io credo che più che di fuga bisogna parlare di mancanza perchè la perdita da parte di alcune persone di sensibilità, di umanità di fronte a certe situazioni è disarmante.
Muore un ragazzo e la reazione è a fotocopia.
Politico di destra: la sinistra attacca indegnamente la polizia, si poteva gestire meglio il caso(se la sinistra è al governo).
Politico di sinistra: la destra non sa fare altro che difendere la polizia, dall'alto la gestione è stata disdicevole(se al governo c'era la destra).
Immagino il sollievo di tutti questi genitori che alla fine avendo sofferto la perdita più dolorosa non attendono che un risarcimento morale equivalente a un granello di sabbia.
Ma si sa in Italia quei termini dal significato molto simile che stavano nel vocabolario tra veritismo e verme sono scomparsi del tutto.
domenica, novembre 11, 2007
Potere alla Parola...In Libertà! (sempre a cura del vostro Gianni)
"Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state...”
(Guido Gozzano)
Niente- di più bello- di quello- che si brama- perché si conosce già- quello che si ha- ma non si conosce mai- quello che si ama- e il cuore- si sfama- di ricordi- di molti se- di molti ma- di molti forse- ma non di perché- in quanto- le domande- non sempre ottengono risposta- come la passione- non ottiene mai il perdono- verità pasoliniana- che non sta lontana- ma mi è vicina- e mi rende- consapevole- mi distoglie- dalle favole- in cui- mi immergo- nella sacra quiete- della sera- quando- la foschia- mette un manto- all’atmosfera- e la copre- di silenzio- la rende amara- più dell’assenzio- e vien difficile- guarire- gli spasmi del cervello- dormire- coi fantasmi dell’inverno- in questo periodo- la città- si ovatta- Nicolò- è messo a mollo- in una gabbia- di latta- va avanti- ma obtortocollo- si guarda indietro- cercando di resistere- al gelo- che stringe- la sua morsa- rallenta- la rincorsa- e ghiaccia i pensieri- schiaccia gli emisferi- fino a quando- cristallizza- il presente- nel suo passato- e viene in mente- il ricordo- già un pò sfocato- del Danubio- del suo rumore- e del mio stupore- nel veder- quella bellezza- looking at- those little waves- hearing all- the magyar noise- il fiume blu- che divide in due- la città- come divide- la coscienza- e non ha pietà- né riconoscenza- perché questa coscienza- per risentirsi integra- ancora per un po’- è creditrice- di una piccola parte- incastrata tra le porte- di quell’ultima metrò- quante volte- ci si incastra- tra le scelte- e non si conosce- la scelta buona- ma bisogna scegliere- perché- come disse Gesù- non si può servire- Dio e Mammona- purtroppo- e lo si sa- da tanto- la serenità- ha un prezzo molto alto- alto come le sponde- del Danubio- che lambiscono- le nostre fragilità- il nostro sentirsi- grandi e piccoli- degni delle nostre- piccole sventure- del nostro cercare- tra le mille angolature- dell’inciampare- nelle nostre paure- del riconoscere le nostre miserie- di resuscitare dalle macerie- e non ci resta- che errare pensanti- sfidando il niente- lontano dalla gente- e lanciare- la moneta- ed affidare al caso- il nostro fato- sapendo- che il bivio- ci è stato mostrato- e porta- a due strade diverse- una- porta alla felicità- e richiede certezza- l’altra- porta all’amore- e richiede inquietudine ed insicurezza-
Gianni
Solo e pensoso
Solo e pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
e fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.
(Francesco Petrarca)
(Guido Gozzano)
Niente- di più bello- di quello- che si brama- perché si conosce già- quello che si ha- ma non si conosce mai- quello che si ama- e il cuore- si sfama- di ricordi- di molti se- di molti ma- di molti forse- ma non di perché- in quanto- le domande- non sempre ottengono risposta- come la passione- non ottiene mai il perdono- verità pasoliniana- che non sta lontana- ma mi è vicina- e mi rende- consapevole- mi distoglie- dalle favole- in cui- mi immergo- nella sacra quiete- della sera- quando- la foschia- mette un manto- all’atmosfera- e la copre- di silenzio- la rende amara- più dell’assenzio- e vien difficile- guarire- gli spasmi del cervello- dormire- coi fantasmi dell’inverno- in questo periodo- la città- si ovatta- Nicolò- è messo a mollo- in una gabbia- di latta- va avanti- ma obtortocollo- si guarda indietro- cercando di resistere- al gelo- che stringe- la sua morsa- rallenta- la rincorsa- e ghiaccia i pensieri- schiaccia gli emisferi- fino a quando- cristallizza- il presente- nel suo passato- e viene in mente- il ricordo- già un pò sfocato- del Danubio- del suo rumore- e del mio stupore- nel veder- quella bellezza- looking at- those little waves- hearing all- the magyar noise- il fiume blu- che divide in due- la città- come divide- la coscienza- e non ha pietà- né riconoscenza- perché questa coscienza- per risentirsi integra- ancora per un po’- è creditrice- di una piccola parte- incastrata tra le porte- di quell’ultima metrò- quante volte- ci si incastra- tra le scelte- e non si conosce- la scelta buona- ma bisogna scegliere- perché- come disse Gesù- non si può servire- Dio e Mammona- purtroppo- e lo si sa- da tanto- la serenità- ha un prezzo molto alto- alto come le sponde- del Danubio- che lambiscono- le nostre fragilità- il nostro sentirsi- grandi e piccoli- degni delle nostre- piccole sventure- del nostro cercare- tra le mille angolature- dell’inciampare- nelle nostre paure- del riconoscere le nostre miserie- di resuscitare dalle macerie- e non ci resta- che errare pensanti- sfidando il niente- lontano dalla gente- e lanciare- la moneta- ed affidare al caso- il nostro fato- sapendo- che il bivio- ci è stato mostrato- e porta- a due strade diverse- una- porta alla felicità- e richiede certezza- l’altra- porta all’amore- e richiede inquietudine ed insicurezza-
Gianni
Solo e pensoso
Solo e pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
e fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.
(Francesco Petrarca)
venerdì, novembre 09, 2007
La paura fa 90(minuti).Pinotto
Vi mostriamo la foto di un uomo distrutto, la foto è in bianconero come l'anima calcistica dello sventurato.
Il sangue fa capire che non regge più la tensione come una volta, non ha più quel supporto dall'alto che gli garantiva partite tranquille sul divano di casa.
Ha sfortunatamente scoperto la trepidazione, il batticuore. Con l'Inter, a proposito di cuore, le malelingue sussurrano che i battiti, nelle fasi finali, erano arrivati a 300 al minuto e le gambe gli tremavano come neache a Elvis quando cantava Jailhouse Rock.
Ma il quesito è: "Da dove gli viene tutta questa paura?"
La risposta è apparantemente molto semplice, dal numero dei giocatori che compongono la sua squadra. Sì, perchè con la riduzione a seguito di calciopoli da 14 a 11 cioè con l'esclusione di arbitro e guardalinee le cose per la Juventus si sono fatte un pochino più complicate.
Così, anche il nostro trepidante amico tifoso, inizia ad avere un pò di strizza, ben conscio della mancanza dei poteri di Moggi; dei quali il più frequente era il daltonismo contagioso, in pratica Moggi toccava la terna arbitrale e questi inspiegabilmente smettevano di vedere a colori evidenziando con la vista solo il bianco e il nero.
Io, da tifoso di calcio, mi auguro che qualche favore arbitrale domencia venga fatto ancora alla Juventus perchè a causa delle condizioni incresciose di Mirko si sa che l'amicizia viene prima della fede calcistica.
In questo testo c'è una bugia colossale chiunque riesca a indovinarla vince una notte a casa di Lapo Elkann vestito da Homer Simpson con Lapo che vi insegue travestito da Spider Pork e una sopresa fantastica:cosa vi vorrà fare?
martedì, novembre 06, 2007
NON FACCIAMOCI PIGLIARE PER IL CULO!!!
5 X 1000 = 1
La settimana prossima la Commissione Bilancio del Senato discuterà l'emendamento per ridurre il tetto del 5 x mille a 100 milioni di euro, pari all'1 per mille. Il Governo aveva garantito la reintroduzione del 5 per mille e l'innalzamento del tetto a 400 milioni di euro. Ma questo emendamento smentirebbe le promesse. Se passasse, sarebbe una vera umiliazione nei confronti di coloro che credono e hanno scelto il mondo No profit. Scrivi ai senatori membri della Commissione Bilancio del Senato che la prossima settimana discuteranno sul destino del Terzo settore, aderisci anche tu alla campagna 'Alziamo il tetto'.
http://web.vita.it/ap/alziamoiltetto/
Gianni e Pinotto
La settimana prossima la Commissione Bilancio del Senato discuterà l'emendamento per ridurre il tetto del 5 x mille a 100 milioni di euro, pari all'1 per mille. Il Governo aveva garantito la reintroduzione del 5 per mille e l'innalzamento del tetto a 400 milioni di euro. Ma questo emendamento smentirebbe le promesse. Se passasse, sarebbe una vera umiliazione nei confronti di coloro che credono e hanno scelto il mondo No profit. Scrivi ai senatori membri della Commissione Bilancio del Senato che la prossima settimana discuteranno sul destino del Terzo settore, aderisci anche tu alla campagna 'Alziamo il tetto'.
http://web.vita.it/ap/alziamoiltetto/
Gianni e Pinotto
sabato, novembre 03, 2007
Corrono i milanesi, Pinotto
Provate a piantare i piedi e fermarvi a Milano in un giorno lavorativo e in un orario che non sia la pausa pranzo e vi accorgerete del significato delle parole di Battisti “come può uno scoglio arginare il mare?”. Corrono tutti in questa me…tropoli che ci circonda. Non vengono risparmiati nemmeno i bambini all’uscita della scuola sono attaccati alle turbomamme che con la mano li trascinano verso tempi record sui 60 metri che se i ragazzini li ripetono ai giochi della gioventù passano 5 giorni ai test antidoping. La sorpresa che non ti aspetti è veder correre gli over 65 che entrano con lo sconto al cinema e a teatro ma ti sorprendi a cronometrare i tempi che fanno ancora sulla tratta esselunga-casa/casa-esselunga, a volte vedi il ragazzo che magari allunga la mano per farli attraversare ma loro nulla una botta secca accompagnata da un levatidaicoglioni e via con questo sidecar mezzo uomo e mezzo carrellino della spesa.
Il passaggio successivo riguarda però il cibo tutti questi maratoneti d’asfalto questa tribù di Mennea dopo le fatiche podistiche torna a casa e si nutre, ma quanto si nutre! Subentra un circolo vizioso per cui non sai se corrono perché hanno mangiato troppo e mangiano troppo perché corrono. I supermercati si sono indebitati, cosa che uno pensa per fare ordini nuovi di cose che poi la gente non comprerà? no chiaramente, per comprare carrelli nuovi più grossi e più capienti. Circa vent’anni fa quando il peso ancora me lo permetteva mia madre mi poggiava sul seggiolino rosso del carrello ora com'è ‘sta storia che io al supermarket ci vedo le madri con “bambascioni” di trentenni sulla sediolina rossa?
La coda alle casse è un altro campanello d’allarme, la piccola ancora di salvezza della signorina col cartello davanti max 10 pezzi vedeva davanti a sé qualche anno fa serpentine di persone che partivano dal banco macelleria in fondo. Ora la signorina è nonna e accoglie solo operai in pausa pranzo che prendono un panino, una scatola di prosciutto, un formaggio, un brick di tavernello, una birra, un pacchetto di cicche, una rivista v.m.18 e un caffè borghetti cosa che anche loro ci stanno dentro per un pelo. Gli altri hanno dimenticato questa possibilità anzi si sussurra che apriranno una cassa oltre i 1000 pezzi sotto forte spinte delle casalinghe che avendo ottenuto più di 10 milioni di punti fidaty ora detengono il 51% delle azioni esselunga cosa che uno si è fatto 13 anni di scuola 5 di università e 2 di master per un totale di 200 mila euro per lavorarenelmarketingdiunadellepiùimportantiaziendedidstribuzionealdettaglio
italiane e invece bastava far spendere la stessa cifra alla madre per contare qualcosa in più. Ora come farà a non poter più pronunciare quella stupenda frase agli amici ma dover dire sonoilsottopostodiunachehacompratoyogurtdieteticicibopercanie4saltiinpadellaper20anni
eoraprendeledecisioniinaziendaalpostomio?
Credo che questo problema verrà risolto dall’analista a 50 euro l’ora oppure anche lui come milioni di milanesi sceglierà di correre perché la verità nonché la soluzione al dilemma della corsa é che qui tutti non corrono, scappano; ovvero cercano di lasciarsi dietro tutti i miliardi di problemi che da tempo sembrano inseguirli il mutuo, le vacanze, le rate della macchina, il corso di pianoforte della figlia, le ripetizioni di matematica a 40 euro l’ora, il capo bastardo, il sottoposto bastardo, la segretaria stupida, il computer che s’inceppa, l’extracomunitario, il comunista, i rom, il terrorista e fin qua tutto ok perché i soggetti citati sono lenti ma il vero cruccio dei milanesi subentra quando il problema da lasciarsi alle spalle è keniota ebbene lì sono cazzi poiché quando vi raggiunge(e vi prende, vi prende) vi accorgerete che sono cazzi veramente non perché sono più di uno ma perché è semplicemente il vostro per 2.
Il passaggio successivo riguarda però il cibo tutti questi maratoneti d’asfalto questa tribù di Mennea dopo le fatiche podistiche torna a casa e si nutre, ma quanto si nutre! Subentra un circolo vizioso per cui non sai se corrono perché hanno mangiato troppo e mangiano troppo perché corrono. I supermercati si sono indebitati, cosa che uno pensa per fare ordini nuovi di cose che poi la gente non comprerà? no chiaramente, per comprare carrelli nuovi più grossi e più capienti. Circa vent’anni fa quando il peso ancora me lo permetteva mia madre mi poggiava sul seggiolino rosso del carrello ora com'è ‘sta storia che io al supermarket ci vedo le madri con “bambascioni” di trentenni sulla sediolina rossa?
La coda alle casse è un altro campanello d’allarme, la piccola ancora di salvezza della signorina col cartello davanti max 10 pezzi vedeva davanti a sé qualche anno fa serpentine di persone che partivano dal banco macelleria in fondo. Ora la signorina è nonna e accoglie solo operai in pausa pranzo che prendono un panino, una scatola di prosciutto, un formaggio, un brick di tavernello, una birra, un pacchetto di cicche, una rivista v.m.18 e un caffè borghetti cosa che anche loro ci stanno dentro per un pelo. Gli altri hanno dimenticato questa possibilità anzi si sussurra che apriranno una cassa oltre i 1000 pezzi sotto forte spinte delle casalinghe che avendo ottenuto più di 10 milioni di punti fidaty ora detengono il 51% delle azioni esselunga cosa che uno si è fatto 13 anni di scuola 5 di università e 2 di master per un totale di 200 mila euro per lavorarenelmarketingdiunadellepiùimportantiaziendedidstribuzionealdettaglio
italiane e invece bastava far spendere la stessa cifra alla madre per contare qualcosa in più. Ora come farà a non poter più pronunciare quella stupenda frase agli amici ma dover dire sonoilsottopostodiunachehacompratoyogurtdieteticicibopercanie4saltiinpadellaper20anni
eoraprendeledecisioniinaziendaalpostomio?
Credo che questo problema verrà risolto dall’analista a 50 euro l’ora oppure anche lui come milioni di milanesi sceglierà di correre perché la verità nonché la soluzione al dilemma della corsa é che qui tutti non corrono, scappano; ovvero cercano di lasciarsi dietro tutti i miliardi di problemi che da tempo sembrano inseguirli il mutuo, le vacanze, le rate della macchina, il corso di pianoforte della figlia, le ripetizioni di matematica a 40 euro l’ora, il capo bastardo, il sottoposto bastardo, la segretaria stupida, il computer che s’inceppa, l’extracomunitario, il comunista, i rom, il terrorista e fin qua tutto ok perché i soggetti citati sono lenti ma il vero cruccio dei milanesi subentra quando il problema da lasciarsi alle spalle è keniota ebbene lì sono cazzi poiché quando vi raggiunge(e vi prende, vi prende) vi accorgerete che sono cazzi veramente non perché sono più di uno ma perché è semplicemente il vostro per 2.
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