mercoledì, febbraio 27, 2008
Buy or Die!!! Gli nviti all'ascolto di Gianni
Baustelle: Amen (Warner 2007)
Voto: 10
E’ sempre difficile recensire un vero e proprio capolavoro discografico. Difficile perché si rischia sempre di precipitare nel pozzo delle proprie emotività. Difficile perché spesso a stento si riesce a raccontare una piacevole sorpresa in modo obiettivo. Proprio così, l’ultima fatica degli italianissimi Baustelle rappresenta una delle sorprese musicali più belle di questi ultimi anni. La maturità raggiunta con il precedente “La Malavita” è stata ora migliorata e surclassata da un gruppo di artisti a tuttotondo, capaci di fondere musica e poesia in maniera eccellente, con uno stile così eclettico e personale da far la pernacchia alle molte bands che compongono la rosa della loro blasonatissima e multinazionale etichetta discografica. Ma andiamo ora ad analizzare questo “Amen”. La genialità del gruppo di Montepulciano sembra schiudersi all’inizio del disco, dove sono poste ben due tracce fantasma che dovrebbero normalmente trovarsi alla fine dell’opera (le scoprirete mandando indietro il vostro lettore dal primo brano). La fusione di molti stili musicali come il pop, la New Wave, la tradizione della musica leggera e cantautoriale dei Sessanta e dei Settanta, il fertile rock dal gusto ricercato e qualche richiamo all’elettronica sono ormai diventati il loro inconfondibile marchio di fabbrica. Ciò che però più stupisce e balza all’orecchio è però la struttura lirica delle canzoni, ovvero l’estrema abilità e vis poetica di Francesco Bianconi nel raccontare con sconsolata e sarcastica ironia la decadenza del mondo occidentale in cui viviamo, la nostra vita quotidiana dominata dall’incertezza, dai pregiudizi e dal pericoloso tedio. E così “Colombo” diventa uno scorcio tristemente realistico delle vittime americane della “logica spietata del profitto”. “Charlie fa surf” è una grigia polaroid scattata nel mezzo del cammino di nostra annoiata adolescenza. “L’aeroplano”, interpretata dalla bravissima Rachele Bastreghi, è “una canzone che fa sottofondo all’Indecifrabile” e ci fa riflettere sul senso effimero ed inconsistente delle nostre vite, perché in fondo, in questo mondo, “noi voliamo invano”. “Antropophagus”, il cui titolo richiama il capolavoro cinematografico di Joe D’Amato, mette in contrasto gli immigrati clandestini della Stazione Centrale di Milano, dipinti come zombie-cannibali, ai nouveaux riches meneghini gonfi di sushi e Corso Como, lasciando però il dubbio su chi siano i veri cannibali. Si spazia dalla spersonalizzazione tipicamente contemporanea della sessualità (“Dark Room”), all’amara nausea di stampo sartriano di una giovane precaria (“Il liberismo ha i giorni contati”), per arrivare a “Baudelaire”, intelligente monito allo studio di alcuni “cattivi” maestri, scapigliati e maledetti, che hanno rivoluzionato letteratura e cinema, e si sono assunti la grande responsabilità di farlo per noi.
Questi episodi, contornati da arrangiamenti di altissimo livello e da soluzioni strumentali sempre ben riuscite, fanno di “Amen” un disco da avere a tutti i costi, anzi, DA COMPRARE, perché certi gioielli non possono essere miseramente scaricati da eMule. Un lavoro che appassiona, che invita a guardarsi dentro e attorno, che emoziona come non mai (scagli la prima pietra quel becero che non si commuove dopo aver ascoltato “Alfredo”).
Complimenti meritatissimi ed inchino dovuto per i Baustelle!
Gianni
Website: www.baustelle.it
Myspace: www.myspace.com/baustellespace
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3 commenti:
A proposito di voti lascio in commento una breve classifica di film al cinema che ho avuto il piacere, in alcuni casi, il dispiacere, in altri, di andare a vedere.
Into the Wild 10 - Senza parole per me è il film dell'anno.
Il petroliere(There will be blood) 8 l'interpretazione dei Daniel Day Lewis vale in ogni caso il biglietto.
Caos Calmo 7 - Nanni Moretti straripante ma è un giudizio di parte.
American Gangster 7,5 - Girato benissimo ma la storia sembra un pò trita e ritrita.
Sogni e delitti 5 - la più grande delusione che Woody Allen potesse darmi. Dimenticate Matchpoint.
Nooooooooooo al rock im park ci sono i Verve idoli adolescenziali...
Scaldate i motori,vroooommm che per bitter sweet simphony, sonnet e the drugs don't work mi sparo 800 km senza neanche toccare la red bull o almeno forse solo un sorsino...
Dai andiamo CAZZOOOOOOOOOOOOO!!!!!
Gianni
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