Qualche giorno fa ho incontrato una persona davvero interessante, Edgardo Perindani.
Egli è un filosofo della scienza; da qualche anno si occupa di calcolo proporzionale.
In che senso mi sono chiesto all’istante? Egli, leggendo la Costituzione italiana ha trovato, negli articoli 56 e 57, degli errori matematici.
Riporto qui sotto le parti degli articoli in questione:
Art. 56: “…distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.”
Art. 57: “ si effettua in proporzione alla popolazione delle regioni, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei resti più alti.”
La tesi sostenuta da Edgardo Perindani è che, seguendo i dettami costituzionali, si “capovolge completamente il senso proporzionale, trasformandolo in sproporzione ovvero minoritario. Distribuendo così più seggi a chi matematicamente non ne ha diritto. Come avviene, in peggio, con la legge elettorale n° 270 del 2005, questo falso proporzionale, in pratica falsificando i risultati, fa perdere meno chi perde.
Egli dà anche una spiegazione più dettagliata:”i resti più alti non vanno attribuiti a sé stanti, ma tutti i resti vanno considerati nel loro insieme con i valori interi e trasformati con una equivalenza matematica in numeri interi corrispondenti al numero dei seggi da attribuire, solo così si mantiene la proporzione.”
La critica della legge elettorale attuale, a suo parere, è universale, tuttavia le proposte per cambiarla latitano. “La legge Calderoni non è proporzionale come falsamente si crede, ma è minoritaria. In pratica, con l’errore dei maggiori resti, fa assegnare una parte dei seggi a chi non ne ha diritto”
Il suo metodo o metodo Perindani è esposto in cinque punti:
1) sommare i voti delle varie liste( si ottiene il numero totale dei votanti)
2) dividere il risultato per il numero dei seggi ( si ottiene il valore di ogni seggio)
3) dividere i voti di ogni singola lista per il valore di ogni seggio( si ottengono i valori minimi proporzionati)
4) dividere i valori minimi proporzionati di ogni lista per uno stesso fattore in modo tale che la somma della parte intera dei numeri che ne derivano sia uguale al numero dei seggi (si ottengono i valori interi proporzionati)
5) la parte intera di ognuno dei valori derivati corrisponde al numero dei seggi da assegnare a ciascuna lista.
La parte rilevante della storia è che nessuna istituzione, nessun parlamentare o quotidiano a cui Edgardo Perindani ha scritto ha voluto approfondire ciò che lui ha elaborato. Io spero che, prima o poi, ci sia un’anima pia che si degni di poterlo ascoltare.
lunedì, marzo 03, 2008
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